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È un appuntamento che profuma di gratitudine e speranza quello in programma questa sera, lunedì 13 ottobre alle 21, nel cuore della Chiesa ambrosiana: il Duomo di Milano accoglierà la Messa di ringraziamento per la canonizzazione di San Carlo Acutis, presieduta dall’Arcivescovo mons. Mario Delpini.
Un momento di festa e preghiera per dire insieme “grazie” al Signore per il dono di un ragazzo che ha saputo mostrare, con la semplicità della sua vita quotidiana, che la santità è possibile, concreta, vicina.
Carlo Acutis è il primo ragazzo di Milano proclamato santo, e anche il primo santo vissuto nel nuovo Millennio. Nato nel 1991 e morto a soli 15 anni nel 2006, Carlo ha saputo usare i mezzi del suo tempo – internet, la passione per l’informatica e per l’Eucaristia – per evangelizzare e testimoniare che “la via per il cielo” è alla portata di tutti, anche dei più giovani.
«Carlo è davvero uno di noi – si legge nel comunicato della Diocesi –. È un dono per tutta la Chiesa ambrosiana, un compagno di viaggio per i nostri ragazzi, un modello di amicizia con Gesù».
La memoria liturgica di San Carlo Acutis si celebrerà ogni anno il 12 ottobre, e cade quest’anno di domenica: un’occasione preziosa per coinvolgere bambini, ragazzi e adolescenti nelle Eucaristie parrocchiali, vivendo insieme la sua “prima volta da santo”.
Negli oratori, molte comunità hanno scelto di dedicare l’intera giornata a Carlo, con giochi, preghiere e attività ispirate alla sua vita: dalla “Caccia all’originale”, una caccia al tesoro che invita a scoprire la bellezza di essere sé stessi, fino al canto “La Via per il Cielo” e ai braccialetti con le frasi del giovane santo, segni semplici ma profondi di un cammino di fede condiviso.
L’invito dell’Arcidiocesi è rivolto a tutti i fedeli, ma in modo particolare ai ragazzi e ai loro educatori, chiamati a riempire il Duomo di canti e sorrisi.
Come ricorda don Giuseppe Como, Vicario episcopale per l’educazione e la celebrazione della fede, “questa celebrazione non è solo un ricordo, ma un segno concreto di una pastorale che guarda ai giovani come protagonisti della santità possibile. Carlo ci mostra che la gioia del Vangelo può abitare anche i nostri oratori, le nostre famiglie, le nostre vite di ogni giorno”.
Dopo la canonizzazione avvenuta a Roma, la Diocesi di Milano si prepara dunque a vivere un momento di grande comunione. Una serata di ringraziamento che unisce fede, gratitudine e futuro, nel segno di un ragazzo che ha saputo dire con la sua vita: «Non io, ma Dio».
Un messaggio che risuona oggi più che mai attuale e che, dal Duomo di Milano, si diffonde come una luce di speranza per tutti i giovani del mondo.
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