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sabato 27 luglio 2024 | ore 03:39

"Conosci te stesso..."

"Non si conosce se stesso se non attraverso il dialogo con gli altri".
Rubrica 'Frecce dei giorni nostri' - un filosofo

“Conosci te stesso”, così esortava la scritta che campeggiava nel tempio di Apollo, a Delfi; “Conosci te stesso” è, inoltre, l’invito potente che il filosofo ateniese Socrate, attraverso i secoli, rivolge ad ogni generazione ne ascolti la voce, giunta fino a noi per mano del suo celebre allievo Platone.
Conoscere sé stessi è difficile ed essenziale. E’ difficile, perché molto spesso, se ci fermiamo ad osservarci, i nostri comportamenti ci appaiono misteriosi, ardui da spiegare persino a noi stessi.
Conoscere sé stessi significa provare ad andare a fondo di sé per tentare una composizione unitaria delle molte istanze che sentiamo muoversi nella profondità del nostro essere, nella molteplicità disunita della nostra vita, nella pluralità delle tensioni, positive e negative, che ci legano al multiforme ambiente esterno.
Non si conosce se stessi se non attraverso gli altri: Socrate insegna che è nel dialogo - amichevole e fraterno - che impariamo a capire come siamo fatti.
E’ grazie all’altro, alla sua presenza amica e affidabile che ciascuno di noi riesce a scendere nelle tenebre del proprio cuore, nei propri lati bui; è specchiandosi nell’altro che si riesce a guadagnare una visione più unitaria e matura di sé.
E’ ‘noi’, quindi, non ‘io’ la parola chiave per capire se stessi e gli altri, per crescere, tutti e ciascuno, nell’umanità. Il narcisismo individualista di questi decenni, che vede troneggiare un ‘io’ che pretende di essere sciolto dal ‘noi’, produce solo ansia e disorientamento. Ogni sforzo, piccolo o grande, speso nella direzione della costruzione e ricostruzione delle nostre relazioni, è speso nella direzione della nostra umanità.
Scriveva John Donne, poeta e religioso inglese del Seicento, credendo di essere in punto di morte: ‘nessun uomo è un’isola’. Siamo legati, non solo a tutti coloro che vivono attorno a noi, ma anche a coloro che ci hanno preceduto e a coloro che ci seguiranno.

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