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martedì 03 dicembre 2024 | ore 06:30

A passeggio con la capretta

"Era primavera e le nostre stalle erano piene di capretti appena nati...."
Rubrica 'Trucioli di Storia' - La capretta

Oggi è una bellissima giornata: esco a fare quattro passi in compagnia del mio cagnolino. Incontro dei ragazzini che si rincorrono felici e con i pensieri torno bambino anch’io... Ricordo quando ero io che felice rincorrevo i miei cugini, compagni di tante marachelle. Guardo il mio cagnolino e me ne viene in mente subito una, innocente e simpatica.
Da piccolo avevamo tutti un cane in casa, anzi nel cortile: il suo posto era lì e per quanto potevamo affezionarci esso non poteva essere un “gioco” o una scusa per una passeggiata. Cominciavamo a vedere però i signori di città che passeggiavano per le vie delle metropoli con un cagnolino al guinzaglio e noi, ragazzi di campagna, dovevamo per forza trovare un modo per essere alla moda come loro. I nostri cani, però, abituati alla libertà, mai si sarebbero fatti mettere un guinzaglio, molto più semplice era trovare un altro cucciolo da addomesticare. Era primavera e le nostre stalle erano piene di capretti appena nati. Così piccoli, docili e teneri facevano proprio al caso nostro. Pensammo subito di prenderne uno per ognuno, gli facemmo un guinzaglio improvvisato con una corda intorno al collo e passeggiammo per le vie del paese con il nostro cucciolo. Il primo giorno tutti ci sorrisero prendendoci per matti ma noi ci sentivamo grandi e soprattutto alla moda. Continuammo così fino alle vacanze pasquali, ogni giorno dopo la scuola ci radunavamo in piazza con ognuno il proprio capretto e ne guardavamo i progressi nella crescita; ne scaturiva una gara del capretto più docile, del guinzaglio più bello o del nome più originale. Era un appuntamento giornaliero ormai fisso tanto che anche gli abitanti del paese aspettavano questo momento con simpatia ogni pomeriggio. Finchè un giorno i nostri capretti misteriosamente sparirono dalle stalle, non capimmo lì per lì il perchè, ma il mistero si svelò nel pranzo di Pasqua. Ci rimanemmo tutti un po’ male, ormai eravamo affezionati alle nostre caprette ma l’estate alle porte e le tante scorribande che ci attendevano ce lo fecero subito dimenticare.
Riguardo ora il mio affezionato cagnolino e mi ritrovo a pensare a quanto siano cambiati i tempi: certo è che ancora oggi un cucciolo fa sempre tanta compagnia!
Maurizio, Ossona, primi anni ‘60

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