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venerdì 03 maggio 2024 | ore 00:23

Valle del Ticino 'case history' per l’Unesco

Una delegazione della Riserva della Biosfera Tara River Basin (Montenegro) e del Parco Nazionale del Durmitor sarà in Italia martedì 13 e mercoledì 14 marzo per studiare le best practices dei Parchi del Ticino Lombardo e Piemontese
Territorio - Ticino

Il Parco del Ticino, gestito da due Enti diversi (uno Lombardo e uno Piemontese), “laboratorio vivente”, che dimostra come sia possibile coniugare la tutela delle risorse ambientali e la conservazione della biodiversità con lo sviluppo turistico sostenibile del territorio valorizzando i fattori di attrattività ambientale, paesaggistica, culturale, le tipicità e la tradizione locale.

Per questa sua capacità di adempiere pienamente alle politiche del Mab (Man and Biosphere), per la prima volta, l’Unesco lo sceglie come “case history” e porta una sua delegazione per studiare la gestione di una riserva speciale.
Il 13 e 14 marzo i rappresentanti della Riserva della Biosfera Tara River Basin e del Parco Nazionale del Durmitor (Montenegro) saranno a Magenta per conoscere quali azioni concrete ha adottato il Parco per lo sviluppo sostenibile dell’area protetta.

Il Parco del Ticino da anni è impegnato a far conoscere ai suoi visitatori non solo le bellezze ambientali, lo straordinario patrimonio paesaggistico, le forme di biodiversità presenti nei diversi habitat che lo caratterizzano, ma ha anche favorito la nascita e lo sviluppo di iniziative volte a promuovere i vari segmenti turistici nel rispetto dei principi di sostenibilità. Il numero delle presenze annuali certificate dall’Istat (circa 800.000) rappresentano una risorsa per il territorio solo ben gestita e pianificata.

Considerando le potenzialità, le effettive risorse del territorio e le esperienze possibili all’interno del sistema Parco, i segmenti del mercato turistico praticabili nel Parco indicatori di sicuro successo sono:

il turismo “natura”
il turismo sportivo, con particolare attenzione al cicloturismo
il turismo fluviale
i “turismi culturali”, incluso il turismo gastronomico
il turismo esperienziale e creativo
il turismo rurale e l’agriturismo
il turismo dei borghi
il turismo religioso
il turismo scolastico
il turismo della terza età

Essere riconosciuti Riserva della Biosfera dall’Unesco e contribuire a realizzare il programma MAB al fine di studiare le interazioni tra il genere umano e il medio ambiente in tutte le situazioni bioclimatiche e geografiche della biosfera per risolvere i problemi dell’utilizzazione e del mantenimento delle risorse naturali, ha consentito al Parco di dimostrare sia l’importanza della conservazione sia la relazione di questa con lo sviluppo economico.

Perché ad un Parco o ad un’area protetta, che ha come scopo prevalente la tutela dell’area protetta ad esso affidata, conviene decidere di consentire, pianificare e mettere a sistema il turismo nel suo territorio? Cosa può spingere ad intraprendere questa decisione, apparentemente in controtendenza con le politiche di conservazione?
La risposta è semplice: investire sul turismo significa coinvolgere in maniera attiva la popolazione e le realtà economico-produttive e sociali locali per governare insieme lo sviluppo sostenibile di un territorio complesso. Questo, in sintesi, è l’obiettivo della missione dei rappresentanti montenegrini: conoscere le esperienze, capire come si risolvono i conflitti tra i diversi interessi.

Due giorni nella realtà del Parco del Ticino
Due i momenti clou della visita: martedì 13 marzo ci sarà un incontro tra i rappresentanti dell’Unesco e i referenti gestionali dei due Parchi, ossia i presidenti, i sindaci e i rappresentanti delle comunità dei due Enti. Mercoledì 14 marzo, invece, la delegazione potrà vedere esempi concreti sul territorio di turismo rurale. Visiterà aziende agricole del Parco del Ticino Lombardo e Piemontese e incontrerà il presidente del Consorzio dei prodotti agricoli a Marchio Parco Ticino.

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