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venerdì 05 dicembre 2025 | ore 08:24

Inquinamento acustico, un problema troppo spesso sottovalutato

Un problema che è stato sottovalutato per troppo tempo: non riguarda unicamente chi lavora negli ambienti soggetti ai forti rumori ma anche chi vive in pieno centro cittadino.
Generica - Inquinamento acustico

Negli ultimi anni stiamo dando sempre più importanza a un problema che è stato sottovalutato per troppo tempo: stiamo parlando dell'inquinamento acustico. Non riguarda unicamente chi lavora negli ambienti soggetti ai forti rumori ma anche chi vive in pieno centro cittadino.

Il suono e il rumore si misurano in decibel (dB), ma l'esposizione ai rumori prolungati nel tempo può causare non pochi problemi, considerando che è in aumento l'ipoacusia.
Osserviamo dunque il fenomeno considerando le cause e le possibili conseguenze per la salute, analizzando anche la prevenzione e i dispositivi come gli apparecchi acustici.

Cosa causa l'inquinamento acustico
Stando alla ricerca dell'Agenzia Europea dell’Ambiente pubblicata nel 2020, l'inquinamento acustico è causato principalmente dalle strade: ferrovie, aeroporti, ma anche industrie. Il traffico stradale è quindi il principale responsabile, ma non è il solo, considerando che appunto i livelli elevati di rumore sono dovuti anche alle attività del settore industriale.
Un europeo su cinque è esposto ai livelli di rumore del traffico stradale. Questo significa che si deve parlare sempre di più di prevenzione, anche perché le conseguenze sono considerate dannose per la salute.
Consideriamo inoltre che un altro settore che causa l'inquinamento acustico è quello della musica e delle attività ricreative, oltre al rumore degli elettrodomestici in ambiente casalingo.

Le possibili conseguenze per la salute
Esporsi continuamente all'inquinamento acustico senza le dovute precauzioni (per esempio nel caso dei dipendenti vengono usati i dispositivi di protezione individuale – DPI – per la difesa dell'udito) comporta dei danni da non sottovalutare.
Per esempio, quelli uditivi acuti ovvero intensi e di breve durata, o in alternativa cronici soprattutto nei casi appunto in cui l'esposizione è prolungata. Quest’ultimi possono causare ronzii, vertigini e ipersensibilità uditiva. Nei casi più gravi, infatti, l'inquinamento acustico causa una lesione all'apparato dell'orecchio, portando nel tempo a una riduzione della capacità uditiva.
Ci sono tuttavia dei danni extra uditivi da non dimenticare che non riguardano quindi l'apparato uditivo ma noi stessi: il rumore, soprattutto per chi magari lavora da casa, può causare uno stress non indifferente. Tra i danni collaterali citiamo inoltre disturbi del sonno ed emicrania.

Prevenzione e dispositivi utili
Naturalmente, di fronte a questa evenienza, ci potremmo chiedere come comportarci e cosa fare. Le politiche si stanno concentrando per trattare l'inquinamento acustico: per esempio si stanno valutando sempre di più soluzioni come l'asfalto fonoassorbente e la scelta di incentivare la mobilità alternativa.
Un altro aspetto da non sottovalutare è quello di ascoltare la musica a un volume consigliato senza superarlo: è infatti importante ricordare che molti non sanno di soffrire di ipoacusia, in quanto non tutti si sottopongono al test dell'udito che andrebbe fatto regolarmente dopo i cinquant’anni.
Un sostegno utile per le persone viene sicuramente dall'uso degli apparecchi acustici: questi dispositivi tecnologici possono infatti cambiare la vita di una persona poiché consentono di ritornare ad avere un'esistenza serena. Di fatto amplificano il suono, migliorando quindi la comprensione del parlato e di conseguenza anche la qualità della vita.
Inoltre, nei soggetti anziani sono un vero e proprio supporto che previene la depressione, in quanto l'isolamento e le difficoltà durante la comunicazione possono avere un impatto negativo sulla salute mentale.

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