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4 Novembre: forze dis-armate

IV novembre, festa dell’unità nazionale e delle forze armate italiane. Ci inorgoglisce scandire queste parole, mentre i nostri reggimenti solennemente celebrano il ricordo.
Il bastian contrario - IV Novembre (Foto internet)

IV novembre, festa dell’unità nazionale e delle forze armate italiane. Ci inorgoglisce scandire queste parole, mentre i nostri reggimenti solennemente celebrano il ricordo di quel giorno nel 1919, quando la vittoria nella prima guerra mondiale fu ratificata a Villa Giusti. Ma la festa non basta. Il rischio è che diventi sempre più una giornata fine a se stessa, dalla quale più che il ringraziamento emerge l’ipocrisia di un paese che si ricorda di chi lo difende solo una volta all’anno o quando serve. La lealtà e il riconoscimento alle forze dell’ordine deve essere insegnato fin da bambini, insieme con il rispetto che ci deve essere nei confronti della divisa, per tutto ciò che essa significa e comporta. Tuttavia la realtà risulta stridente con la celebrazione del 4 novembre. Non è una corona di fiori a lenire i colpi che le nostre forze armate hanno dovuto sopportare negli ultimi anni. Per ultimo, bypassando i milioni di euro tagliati, che mortificano il lavoro degli agenti, e gli agenti tolti dal servizio, che lasciano meno sicuri i cittadini, la legge sulla tortura del luglio 2017 rende perseguibile il reato di “violenza psicologica” da parte di pubblico ufficiale; in altri termini rende impossibile il lavoro del poliziotto, regalando al sospettato un’aurea di intangibilità da utilizzare contro chi fa gli interessi del paese. Ma fosse solo questo.. il problema è che in Italia pare esista, seppur non si veda, un partito antipolizia, il cui obiettivo è la limitazione di ogni potere delle forze armate. Per esempio, e qui scendiamo nell’assurdo, dopo i fatti ‘NoExpo’ a Milano del 2015, dove la città venne messa a ferro e fuoco da animali decerebrati, sapete chi sono stati indagati? Ebbene si, le forze dell’ordine per aver mentito, al fine di permettere l’arresto di alcuni manifestanti. Notizie di chi distrusse la città? Nessuna, tutti assolti. Vogliamo parlare della sentenza Europea sugli scontri al G8 di Genova? Forse meglio di no.. Eppure questa “guerra” alle milizie italiane non ha nessun fondamento logico, soprattutto in un periodo, durante il quale la sicurezza contro i criminali, i terroristi o i teppisti dovrebbe essere potenziata, più che sfibrata e minimizzata. Insomma, un plauso alle nostre forze armate lo facciamo noi, oggi, domani e sempre, con la speranza che il paese intero possa unirsi e che si possa invertire la rotta a favore di chi è sempre dalla nostra e lo è sempre stato, a partire dal 1861.

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