I ricordi che si mischiano con le emozioni. Perché tra loro c’era un legame forte, unico e speciale. Perché per lui era e sempre sarà un punto di riferimento e un esempio. E lui è Salvatore Insenga, cugino del giudice Rosario Livatino, ucciso dalla mafia nel 1990. La figura del giudice, allora, raccontata oggi dallo stesso cugino.