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venerdì 26 aprile 2024 | ore 21:28

Il ricordo di Tiziano per l'ospedale

Al reparto di riabilitazione cardiorespiratoria dell’ospedale di Cuggiono, le nuove apparecchiature acquistate grazie alle donazioni di amici e parenti di Tiziano Todaro, uno dei pazienti scomparso qualche mese fa. Un gesto di grande solidarietà.
Salute - Nuove apparecchiature per l'ospedale

Questa mattina presso il reparto di riabilitazione cardiorespiratoria di Cuggiono si è svolta una conferenza stampa in memoria di uno dei pazienti recentemente scomparso, Tiziano Todaro. L’equipe medica, capitanata dal primario Gian Mario Vitali, ha accolto i familiari presentando insieme a loro le apparecchiature mediche acquistate grazie alle donazioni di amici e parenti. Un gesto che fa onore e da speranza alla vita. “Molte volte è bene devolvere donazioni, conoscendo per prima cosa il motivo per cui si compie l’azione benefica”, introduce il direttore del reparto di riabilitazione cardiorespiratoria che insieme ai suoi operatori medici, ha reso noto l’acquisto delle nuove apparecchiature a disposizione per i pazienti. “Per un totale di 400 euro siamo riusciti ad acquistare i macchinari della nuova frontiera medica: la telesorveglianza del paziente”, spiega meglio Vitali: Noi siamo un reparto di riabilitazione cardiocircolatoria e la nostra missione è quella di curare i pazienti che sono usciti da eventi acuti (quali infarto, arresto cardiaco, ecc...) e necessitano la riabilitazione completa. Pertanto, l’obiettivo che ci si pone è accompagnare il paziente cronico verso una situazione quanto più stabile possibile, ovviando alle ricadute che vanno a vanificare il lavoro svolto”. Vitali focalizza l’attenzione sui recenti progressi nell’area medica: "Stiamo ampliando tutta l’area estesa sul territorio accorpato”. (Difatti oggi la definizione ospedaliera è stata cambiata da AO Legnano a ASST). Marco Tonali, responsabile UOS scompenso e telesorveglianza, insieme all’infermiera addetta Deborah, si occupa di “Rilevare i parametri cardiovascolari dei pazienti cronici non acuti e con scompenso cardiaco. “Noi forniamo due tipi di servizi: la telesorveglianza e l’ambulatorio di scompenso cardiaco”, introduce l’infermiera che ci mostra l’apparecchio di telesorveglianza. “ Il percorso dura 6 mesi ed eventualmente altri 6. L’assistenza cardiologica è 24 ore su 24 e totalmente gratuita. E’ importante ricordarlo perchè tutte le visite e controlli non sono a pagamento. Il dispositivo ha un numero di cellulare che nel diurno contatta direttamente uno di noi, mentre nel notturno, un cardiologo medico addetto. I parametri chel’apparecchiatura monitora sono: peso, gonfiore, pressione, frequenza cardiaca, funzionalità respiratoria e tutto ciò che può essere rilevato durante un normale controllo. Salute - Donazione cardiovascolare Per qualsiasi momento ricordiamo che il paziente è libero e tenuto a comunicare all’ospedale anomalie o perplessità, senza anche in questo caso dover spendere soldi”, conclude Deborah. “Dal 2010 sono stato incaricato ad occuparmi del servizio dedicato all’ambulatorio dello scompenso cardiaco”, introduce Tonali, “si tratta di un intervento tempestivo, in via sperimentale ma che da quattro anni a questa parte conta quasi 50 pazienti. Ogni trattamento è a sè ed eindividuale, così come le cartelle elettroniche aggiornate di volta in volta, in comunicazione con l’apparecchiatura di telesorveglianza del paziente”. Una rete straordinaria che all’interno vede i volti dei professionisti, alcuni presenti alla conferenza e specialmente quelli dei pazienti, con cui si crea maggior sinergia, come per l’affetto dimostrato a Tiziano Todaro, deceduto qualche mese fa. “Il signor Todaro è rimasto nei nostri cuori”, racconta brevemente la psicologa Roberta Dell’Acqua, figura di riferimento per coloro che seguono il programma riabilitativo; “una delle persone che ha mostrato più aderenza al progetto, dal primo momento in cui ha iniziato la degenza. Col paziente si compie una sorta di follow - up per vedere quanto siano attitudinali agli incontri, sia individuali che di gruppo”. Insieme alla psicologa, Todaro e gli altri pazienti del motore centrale dell’ospedale di Cuggiono, sottolineato in tutti i sensi, hanno potuto gestire l’ansia e la depressione con un supporto medico adeguato, così la conoscenza del trattamento riservato e personalizzato per ognuno di loro. “Abbiamo la possibilità di seguire i nostri pazienti via mail, telefono o direttamente in ospedale, nel momento in cui si desidera effettuare un monitoraggio”, riferisce Dell’Acqua che alla domanda “Il suo ricordo più significativo con Todaro”, risponde con “l’aver appreso un grande insegnamento: amare la vita qui ed ora”. Tiziano Todaro andava in ospedale anche solo per salutare i 'suoi' medici, coloro che con umanità e precisione lo hanno condotto verso un miglior stile di vita, quella stessa vita che fino agli ultimi anni gli ha riservato non pochi problemi. E allora, anche in un ambiente come l’ospedale, troppe volte sottovalutato e incolpato, un aiuto per lui era arrivato: una cooperativa locale gli aveva permesso, grazie alla psicologa da cui era in cura, un reinserimento, una nuova chance a quell’uomo con addosso il peso di mezzo secolo di vita. “Era un mio grande amico, sa?”. A intervenire è Franco Gualdoni, capo della portineria dell’ospedale cuggionese da oltre 35 anni e coscritto dello stesso Tiziano. “Quattro anni fa gli avevo suggerito la nostra struttura per consentirgli maggior stabilità salutare e mentale e lui si era fidato di me”. Un gesto di solidarietà umana che defibrilla i nostri cuori.

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