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Cuggiono

In ricordo di Papa Wojtyla

Mi si presentano una serie di flash così imponenti che devo per forza selezionare quelli che mi hanno colpito maggiormente. Il primo è quel “Se sbaglio, mi corrigerete” della prima apparizione sulla loggia di S. Pietro. Detta da un Papa questa frase fa’ impressione. Mi è sembrato di risentirla quando ha rivolto ai fratelli ortodossi la richiesta di aiutarlo, di insegnargli a fare il successore di Pietro come vero garante dell’unità della Chiesa.
Il secondo mette in dissolvenza le folle sterminate che ha incontrato con il silenzioso colloquio di perdono con Ali Agcà o con abbracci commoventi a singole persone di ogni razza, età e lingua.
Tutti amati e ciascuno come fosse l’unico da perdonare o abbracciare. Il terzo è il pugno a sostituire una parola che non gli riusciva più di pronunciare. Quel pugno era la parola più affettuosa che ci ha rivolto.
Infine il vento che sulla sua bara voltava una dopo l’altra le pagine del Vangelo dopo che le sue mani e il suo cuore e la sua mente le aveva percorse tante volte nella sua vita di cristiano, di sacerdote, vescovo e Servo dei servi di Dio.

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