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Salute, Storie, Castano Primo, Magenta

Natale in... corsia

Massimiliano Bertini, infermiere nel reparto Rianimazione dell'ospedale di Magenta. Il giorno di Natale al lavoro, accanto ai pazienti. "Abbiamo provato ad alleviare la loro situazione, con videochiamate ai familiari e parenti e facendo sentire tutto l'affetto possibile".

La voce, inevitabilmente, stanca; nella testa, poi, il primo pensiero che va alle ultime ore appena passate e più in generale ai diversi momenti che, ormai, da mesi e mesi assieme ai suoi colleghi sta affrontando. Le 13.45 circa quando Massimiliano Bertini varca la porta del reparto Rianimazione dell'ospedale di Magenta. Un nuovo turno che sta per cominciare; un'altra giornata in corsia, anche oggi che è Natale. "Perché questa è la nostra professione - racconta l'infermiere - Non ci sentiamo per nulla degli eroi, come qualcuno ci ha ribattezzati, ma stiamo facendo solo il nostro dovere. Abbiamo studiato per questo e chi, pertanto, potrebbe essere in quegli istanti precisi in quei posti, appunto, se non noi". Un impegno e un'attenzione, insomma, a 360 gradi che non conosce feste o pause. "Non si può - continua - E la grande forza sta nell'importante lavoro di squadra che, ogni volta, c'è tra tutti, personale sanitario e coloro che operano nelle strutture ospedaliere". Ma è innegabile, comunque, come qualcosa, alla fine, con la lunga e complessa emergenza Covid-19 e i vari protocolli e misure di sicurezza, sia cambiato. "In modo particolare dal punto di vista emozionale - conclude - Con le protezione, infatti, ti trovi a dover comunicare con i pazienti soltanto con gli occhi e loro proprio da un tuo sguardo cercano un po' di sollievo, vicinanza e sostegno. E' così ogni giorno e, maggiormente, devo ammettere si è sentito ieri, appunto durante il Natale. Essere ricoverato in ospedale già è difficile, poi non poter ricevere nemmeno la visita di un familiare, parente oppure un amico, capite quanto sia maggiormente dura. In questo senso, allora, abbiamo provato ad alleviare la situazione, organizzando videochiamate con le famiglie dei pazienti, affinché ciascuno di loro avesse modo di salutare un proprio caro e vivere qualche istante di serenità. Vedere un sorriso e un po' di gioia sui singoli volti, al termine della telefonata, è qualcosa che riempie il cuore. Questo lo facciamo praticamente in maniera quasi quotidiana, però in certe giornate assume un significato ancora più profondo e forte".

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