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Turbigo

"La terza pista non la vogliamo"

Il "No" forte e chiaro si è alzato di nuovo anche l'altro giorno. Uniti per una Turbigo da Vivere al lavoro con una mozione, proposte e incontri con la cittadinanza.

“No alla terza pista”. Il messaggio si è alzato ancora una volta forte e chiaro. Uno striscione, semplicissimo, là in mezzo alla gente e quell’unica frase che vale certamente più di mille parole o discorsi. Non hanno mai smesso di ripeterlo, di nuovo sono tornati a farlo anche l’altro pomeriggio durante l’inaugurazione della nuova piazza Madonna della Luna di Turbigo. Sul palco, il vicepresidente della Regione Lombardia Mario Mantovani (tra le autorità invitate alla cerimonia), sotto “Uniti per una Turbigo da Vivere” (gruppo d’opposizione in consiglio comunale), ma anche diversi cittadini. Tutti insieme per esprimere la loro contrarietà ad un’opera altamente impattante e dannosa. “Il territorio e la sua gente devono essere salvaguardati – dice Marco Cagelli, capogruppo, appunto, di “Uniti per una Turbigo da Vivere – La sicurezza, la salute, l’impatto ambientale e il rumore, di osservazioni ne sono state preparate ed inviate diverse fino ad oggi; tanto si è fatto, però tanto si può e si deve ancora fare, muovendoci anche attraverso le vie legali laddove ve ne siano gli estremi”. “La terza pista non la vogliamo – è stato il coro unanime dietro ed accanto a quello striscione – Un simile progetto vuole dire far morire completamente quest’area, aggiungendo ulteriori criticità a ciò che già abbiamo”. Da quanto emerso, infatti, a Turbigo, le rotte della terza pista dovrebbero interessare una zona significativa del centro (per intenderci l’area compresa tra la via Fredda, poi la sede del palazzo Municipale e, infine, sopra e attorno alla centrale termoelettrica) e con gli aerei che saranno più bassi con le conseguenze a livello di inquinamento e rumore che si andrebbero ad aggiungere alle situazioni che, quotidianamente, il Castanese deve sopportare: i velivoli che oggi passano sopra le nostre teste, ancora il traffico veicolare sulla Statale e quello ferroviario interno al paese, solo per citarne alcune. “La nostra attenzione è sempre massima – conclude Cagelli – Proseguiremo gli incontri con le altre realtà associative e politiche locali, in parallelo stiamo studiando una mozione per richiedere un momento di confronto con i consiglieri regionali da fare alle scuole Medie, ma all’aperto proprio sotto le rotte attuali così che si capisca realmente cosa significa vivere quotidianamente con questa realtà. Ancora, vogliamo proporre alla Regione di utilizzare la stessa quantità di denaro prevista per l’opera per rivitalizzare il territorio con interventi specifici a favore della gente e del lavoro per quanto concerne l’edilizia pubblica. Evitare, insomma, il consumo di suolo, ridurre i consumi energetici e adottare protocolli di sostenibilità, una parte nel pubblico e una parte nel privato come altre regioni fanno”.

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