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In sosta in un porto in Tunisia, una delle navi della Global Sumud Flotilla è stata colpita questa notte da un drone. Ancora incertezza sui 'mandanti' ma rimane evidente il tentativo di bloccare l'arrivo di aiuti e attivisti a Gaza per testimoniare in genocidio il atto.
Una notte di tensione e panico ha scosso la tranquilla cornice del porto turistico di Sidi Bou Said, dove era ormeggiata la "Family Boat" della Global Sumud Flotilla (GSF), la più grande spedizione civile verso Gaza mai tentata finora. Al suo interno, tra gli altri, c’erano attivisti di spicco come Greta Thunberg, Yasemin Acar e Thiago Ávila.
Secondo quanto riferito dagli organizzatori, un drone militare ha sorvolato l’imbarcazione e ha sganciato un ordigno che ha provocato un'esplosione seguita da un incendio sul ponte principale e nella stiva sottocoperta. Le immagini girate a bordo mostrano chiaramente una fiammata improvvisa: si sente un boato, poi urla—“incendio, incendio!”—e testimoni gridano “siamo stati colpiti”.
Le autorità tunisine, tuttavia, negano categoricamente la presenza di droni. La Guardia Nazionale ha suggerito che l'incendio possa essere nato da un malfunzionamento interno, forse nei giubbotti di salvataggio. Versione ampiamente smentita delle riprese di sicurezza delle altre barche che ben mostrano quanto accaduto.