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Busto Arsizio

Genova, dieci anni dopo

l'Associazione 26per1, in occasione dei 10 anni trascorsi dai fatti di Genova del luglio 2001, invita a partecipare a PER GENOVA, DIECI ANNI DOPO. L'iniziativa intende raccogliere pensieri, memorie, racconti e scritti di ogni tipo che abbiano per oggetto il G8 di Genova nell'animo di chi lo ricorda, di chi lo ha vissuto o ne ha assorbito l'eco. Sono gradite anche fotografie, disegni, fumetti, poesie, canzoni. I lavori saranno raccolti in un e-book che sarà diffuso gratuitamente e, tra questi, alcuni
selezionati saranno stampati in un libro che l'Associazione 26per1 si impegna a promuovere e diffondere il più possibile. Il ricavato delle vendite dei volumi stampati
sarà devoluto al Comitato Verità e Giustizia per Genova.
Gli scritti e i lavori devono essere inviati, in formato digitale, come allegato all'indirizzo associazione26per1 [at] gmail [dot] com entro il 15 giugno 2011. Non c’è un limite massimo o minimo di battute o cartelle, ma la preghiera, per i partecipanti, è di ricordare che si tratta di una raccolta di più voci: come indicazioni, suggeriamo di non andare oltre le 6 cartelle di Word. Il bando è disponibile e consultabile sul blog dell’associazione: http://ventiseiperuno.wordpress.com/

Di seguito, il bando ufficiale.
BANDO UFFICIALE:
Per Genova, dieci anni dopo.
Da dieci anni Genova non è più solo una città. Pensiamo “Genova”. E non è solo un luogo, quello che ci viene in mente: non la patria natia di Cristoforo Colombo e di Eugenio Montale, non la casa di un famoso acquario, non quel posto dove fanno tanto bene il pesto. Non una delle quattro Repubbliche Marinare, non il porto antico,
affacciato sul Mediterraneo, non il capoluogo della Liguria. Pensiamo “Genova”, da dieci anni, e ai carruggi aggrappati alle colline si sostituiscono altre immagini,
altri colori: il blu e l’azzurro di certe divise, il bianco vernice di certe mani, il rosso di certo sangue. Dove eravate, voi, in quel luglio di dieci anni fa? Eravate lì, a Genova, in mezzo a quei colori?
Oppure incollati alla tv, o alla radio, ad ascoltare increduli le cronache di quei giorni? Eravate in interrail, in giro per l’Europa, a leggere dell’Italia sui quotidiani stranieri? Oppure al mare, a prendere il sole, o al lavoro, a sudare uno stipendio? Eravate troppo piccoli, oppure troppo vecchi per scendere in piazza? Dove eravate, prima di Genova? E dopo? E dove siete, adesso?
“Voi G8, noi 6 miliardi” era uno degli slogan che risuonavano tra le strade di Genova e le teste di molti, in quel 2001, dieci anni fa. In quei giorni di luglio, Genova ha smesso di essere solo un luogo e si è moltiplicata in mille storie, eventi, significati. Per i trecentomila che erano lì, e per tutti gli altri, che erano da un’altra parte. Perché, come cantava un certo signore di Genova, “per quanto voi vi crediate assolti, siete per sempre coinvolti”. Questo non è un bando, perché non è un concorso. Non si vince niente, se non la possibilità di dare un corpo alla propria voce. Questo è un appello, una chiamata al ricordo, alla riflessione, all’immaginazione. Lanciamo la rete della memoria, per vedere cosa resta impigliato. Scriveteci di Genova, va bene qualsiasi cosa: un racconto, un aneddoto, una poesia, un saggio, una storia, un’impressione. A dieci anni da Genova, possiamo fare bilanci, chiederci quali sono state le conseguenze, domandarci a cosa è servito. Possiamo ricordare. Possiamo, finalmente, anche celebrare i giorni di quell’estate che, a dispetto della storia ufficiale, erano pieni, davvero, di un altro mondo possibile.
Mandateci i vostri scritti a associazione26per1 [at] gmail [dot] com, entro il 15 giugno 2011: ne faremo un e-book e lo consegneremo, gratuitamente, all’intelligenza collettiva della Rete. I contributi migliori, diventeranno di carta, stampati su un libro che pubblicheremo, promuoveremo, diffonderemo. Il ricavato del volume, una volta ripagate le spese di stampa, verrà devoluto al Comitato Verità e Giustizia per Genova. Non riceverete nessun premio in denaro, di quelli che di solito ci sono nei concorsi, ma vi diamo la nostra parola che le vostre voci non passeranno invano: faremo tutto ciò che possiamo perché questo progetto sia visto, letto, ascoltato da quante più
persone. Perché la memoria diventa condivisa solo se chi ricorda ha l’occasione per essere ascoltato, letto, creduto, considerato. Quindi, sedetevi lì e pensate a Genova: allargate il campo, oppure stringete sul dettaglio. Liberate i ricordi, e le parole. Se la memoria è un ingranaggio collettivo, ha bisogno anche del vostro olio. Se “le storie sono asce di guerra da disseppellire”, come dice Wu Ming, questa è un’ottima
occasione per farlo.

QUALCHE ISTRUZIONE:
· Non ci piace mettere limiti alle parole, ma ricordate che lo scopo di questo progetto è realizzare un lavoro collettivo. Non esagerate, dunque, con lo “spazio” che vi prendete: per darvi un’indicazione di massima, cercate di non andare oltre le 5 o 6 cartelle. Se poi sono 8 va bene uguale, ma ricordatevi sempre che il risultato finale sarà più bello e ricco se riuscirà a mettere insieme una pluralità di voci.
· Mandateci i vostri scritti nella versione definitiva che vorreste fosse pubblicata. Non chiedeteci di fare un lavoro di editing o di selezione. Fatelo voi. Se avete molte pagine, scegliete quelle che considerate più importanti e significative, e inviatecele.
· Spediteci i documenti come allegato alla mail, possibilmente in un formato di Word o
di OpenOffice.
· Sono graditissimi anche disegni, fumetti, fotografie, etc. L’importante è che ce li inviate in formato digitale, così come i racconti. E vale lo stesso discorso sulla selezione: scegliete voi il materiale che più vi sembra giusto diffondere.
· Un’ultima preghiera: passate parola! Diffondete questo appello il più possibile, ditelo ai vostri amici, pubblicatelo sui social network. La rete della memoria si tiene nelle mani di tutti.

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