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Sport, Territorio, Busto Garolfo

Genitori scorretti? È cartellino rosso!

CRL-LND Lombardia ha offerto alle società una serata con Alessadnro Crisafulli della 'Scuola Genitori Sportivi'. Tutti i modelli di genitori antisportivi sono stati 'espulsi' dai piccoli atleti: un modo ironico per sensibilizzare mamme e papà sugli spalti.

Genitore allenatore, genitore arbitro, genitore procuratore, genitore bodyguard… Le tribune del calcio giovanile purtroppo sono spesso piene di papà e mamme che escono dal loro ruolo di tifosi. Eppure, ogni genitore è una “risorsa da curare”. È per questo che, col progetto Nuova Cultura Sportiva, CRL-LND Lombardia ha voluto offrire alle società calcistiche del territorio, lo scorso venerdì presso l’auditorium delle scuole medie di Busto Garolfo, una serata con Alessandro Crisafulli, giornalista e fondatore dell’associazione ‘Scuola Genitori Sportivi’.

Ogni genitore infatti è in grado, se ben indirizzato, di dare un contributo fondamentale a ciascuna scuola calcio. Al contrario, però, ancora si registrano troppi casi di violenza, spesso nati proprio da comportamenti scorretti sugli spalti. La serata è iniziata infatti con una raccolta di articoli di giornale che raccontavano di una situazione preoccupante: insulti, aggressioni e vere e proprie risse. Testimoniate anche in prima persona da Davide, il dirigente (e papà) che l’anno scorso ha dovuto subire la rimozione chirurgica di un rene a seguito dei colpi ricevuti in una zuffa nata sulle tribune del campo dove giocava il figlio (categoria under 9!): “Da allora la mia vita è cambiata: non riesco più a godermi il calcio. Anche la più piccola scorrettezza, la più piccola insinuazione ora mi rovinano la partita: le conseguenze, più che fisiche, sono psicologiche”.

La serata poi è continuata con le bellissime vignette ideate da Crisafulli e disegnate da Matteo de Monte, che raffigurano ‘la squadra’ degli undici genitori scorretti: una chiave di lettura ironica ma molto lucida che ha presentato ottimamente quel modello disfunzionale di genitore che bisogna reindirizzare verso comportamenti e modi più consoni. I presenti, genitori e piccoli atleti, sono stati coinvolti nella rappresentazione ‘live’ delle vignette, tutte rigorosamente concluse con l’espulsione dei modelli disfunzionali.

Il pubblico ha accettato con sorrisi e risate le provocazioni delle vignette e ha restituito un ottimo feedback: “La missione che ci siamo presi – ha commentato Ivo Licciardi, delegato LND di Legnano – è quasi folle, ma ci crediamo fortemente. Siamo vicini a tutte le nostre società e lo dimostriamo anche con questa stessa sera: adesso tocca ai presidenti farsi ambasciatori di questo progetto presso le altre società che ancora non hanno aderito”.
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