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Politica, Turbigo

"Foibe sì, Memoria no..."

Come sezione ANPI di Turbigo riteniamo che sia giusto far chiarezza sulla questione delle foibe, una pagina storica a cui il nostro comune è legato, a tal punto da organizzare una commemorazione e patrocinare l'evento. Un impegno istituzionale mai verificatosi invece per quanto riguarda il Giorno della Memoria.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO - Come sezione ANPI di Turbigo riteniamo che sia giusto far chiarezza sulla questione delle foibe, una pagina storica a cui il nostro comune è legato, a tal punto da organizzare una commemorazione e patrocinare l'evento. Un impegno istituzionale mai verificatosi invece per quanto riguarda il Giorno della Memoria. Ogni anno sentiamo sempre di più parlare di questa tragedia, che non vogliamo in nessun modo negare, ma la sentiamo sempre citare con parzialità e con forti accenti di revisionismo storico. Non è nostro intento delineare una battaglia sul numero dei morti; per questo non verrà citata la cifra riguardante le vittime di cui tanto si discute. Riteniamo tuttavia necessario sottolineare due fattori: il silenzio durato anni su questa tragedia è attribuibile in parte al fatto che, durante la Guerra Fredda, il governo jugoslavo di Tito era in contrasto con il regime di Stalin. Per il blocco occidentale fu questa un'opportunità per creare una barriera da contrapporre all'URSS, coprendo anche i crimini commessi in Jugoslavia dai nazionalisti titini. In secondo luogo, la propaganda politica passata e attuale, in particolare quella neofascista, fa passare il messaggio che il contrario di fascismo sia comunismo, sfruttando anche la questione delle foibe per caratterizzare il secondo come "cattivo" e riabilitare il primo, quando invece il contrario di fascismo è democrazia. Tutti dobbiamo ricordare che tra i padri costituenti troviamo persone appartenenti ad ogni colore politico, tranne il nero, e che Benito Mussolini con il PNF fu l'unico ad aver istituito una dittatura nella storia dell'Italia unita. Bisogna dunque smettere di usare la storia come mero strumento politico, ma al contrario analizzarla come esempio per meglio comprendere il mondo moderno.

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