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Sociale, Eventi, Arconate

Capodanno ecumenico

Da Arconate a Lubiana: quest’anno anche i ragazzi dell’oratorio arconatese hanno partecipato al pellegrinaggio, su iniziativa della Diocesi di Milano.

“Ut unum sint”: ‘affinché diventino uno’. Il monito alla riconciliazione delle Chiese cristiane risale all’enciclica del 1995 di Giovanni Paolo II, ma lo spirito ecumenico è un’istanza che molti, nella storia della Chiesa, hanno sentito fortemente. Uno dei luoghi prediletti dell’ecumenismo europeo si trova nella Borgogna francese, più precisamente a Taizè. E quest’anno l’influsso è arrivato fino a Lubiana, capitale slovena, che ha ospitato dal 28 dicembre al primo gennaio il ‘Pellegrinaggio di fiducia sulla terra’. Il raduno prevedeva cinque giorni tra preghiera e confronto, durante i quali i pellegrini sono stati ospitati dalle comunità locali. Quest’anno anche i ragazzi dell’oratorio di Arconate hanno partecipato al pellegrinaggio, su iniziativa della Diocesi di Milano: “Abbiamo deciso come Decanato di partecipare al pellegrinaggio di Lubiana, e l’esperienza è stata positiva” spiega don Alessandro Lucini, parroco di Arconate che ha accompagnato i giovani.
“Il nostro gruppo, in totale sei ragazzi più il sottoscritto, è stato ospitato nel territorio di una parrocchia di francescani, poco fuori Lubiana. Io sono stato ospitato presso un’azienda agricola, mentre i ragazzi in paese. Il programma prevedeva diversi momenti di preghiera lungo tutta la giornata: la mattina presso le parrocchie con catechesi, la preghiera di mezzogiorno in molti luoghi di Lubiana e la preghiera della sera presso l’auditorium cittadino. La sera del Capodanno abbiamo vegliato fino alle 23.50 e poi abbiamo festeggiato insieme”.
“L’esperienza è stata molto preziosa per i ragazzi – conclude don Alessandro – perché ha permesso loro di ampliare i loro orizzonti anche in senso ecumenico: la preghiera, l’adorazione sono momenti di grande crescita spirituale. Conserverò il momento dell’adorazione della croce nell’auditorium: vedere tanti ragazzi che dispongono il loro cuore all’adorazione del simbolo del dolore e insieme della gloria è un qualcosa di straordinario”.

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