Commercio
Evento di grande portata, la cinquantesima Edizione del Salone Internazionale del Mobile si è svolto dal 12 al 17 aprile nel consueto polo fieristico di Rho, virtuosistica location firmata Fuksas. Raccogliendo ben 340mila visitatori, Milano si è confermata capitale dell'industrial design e centro attrattivo internazionale. I Saloni, come di norma, sono stati aperti al pubblico solo domenica 17 aprile. La manifestazione, infatti, è riservata agli operatori del settore, ad eccezione del Salone Satellite: due padiglioni (ad ingresso gratuito) dedicati ai giovani promettenti designer ed alle scuole internazionali, che offrono loro la possibilità di farsi conoscere al pubblico rimanendo sempre aperti ai visitatori.
Dei 20 padiglioni, ben 14 sono stati dedicati ai vari articoli d'arredo divisi per stile classico, moderno e design: un'offerta produttiva completa!
Due padiglioni sono stati poi devoluti ai mobili da ufficio e - udite udite - l'innovazione di quest'anno è rivolta ai dispositivi e sistemi di controllo di ultima generazione: alle più recenti novità in merito di illuminazione è stata infatti dedicata un'intera area Euroluce.
Nonostante ciò, è da segnalare un'evidente riproposizione di componenti d'arredo già presentati al salone dell'anno precedente: è vero che per quanto riguarda i "pezzi di lusso" la moda non cade mai...Ma è altrettanto vero che da un Salone Internazionale del Mobile ci si aspetterebbero soprattutto novità! Differenza lampante dallo showroom 2010: la mancanza dell'esposizione di cucine. Criticabile risulta essere, infine, la diffusa tendenza delle case mobiliere a riprendere elementi già proposti da altre case. Caratteristiche peculiari del salone appaiono la grande evoluzione riguardante il disegno d'arredamento (non per nulla l'Italia vince al mondo per il design!) e la decadenza dei materiali tradizionali: si perde, infatti, il concetto del legno massello in favore di materiali più poveri.
Esemplificativo risulta essere l'imperdibile padiglione 5, contenente le proposte di alcune delle grandi marche italiane come Poliform, Flou, Lema, Fiam, Minotti e via dicendo.