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Eventi, Musica

"Mi resta solo un dente e cerco di riavvitarlo"

"Mi resta solo un dente e cerco di riavvitarlo", il nuovo spettacolo di ELIO E LE STORIE TESE, con la preziosa regia di Giorgio Gallione, ha percorso l’Italia con oltre 40 date nei teatri, registrando il tutto esaurito e vendendo in totale oltre 60.000 biglietti.

"Mi resta solo un dente e cerco di riavvitarlo", il nuovo spettacolo di ELIO E LE STORIE TESE, con la preziosa regia di Giorgio Gallione, ha percorso l’Italia con oltre 40 date nei teatri, registrando il tutto esaurito e vendendo in totale oltre 60.000 biglietti. L’irriverente tour che ha riportato insieme sul palco il complessino dopo lo scioglimento, terminerà il 21 dicembre al Teatro Valli di Reggio Emilia con la 45esima data, ma già è in cantiere il bis per l’estate 2024!
Uno show moderno e amarcord, tra il sacro e il profano, che si apre come una messa laica, in cui vari personaggi di attualità vengono invitati a pregare per i fan degli EelST, e che si chiude con la certificazione che tutto è stato suonato in diretta «Senza basi, senza campionamenti, senza autotune, insomma senza un cazzo, tutto fatto in casa». Elio e le Storie Tese, vestiti di bianco, su una scenografia studiata nel dettaglio, sanno raccontare il nostro tempo in modo affascinante e psichedelico. Non a caso l’inizio del concerto è affidato a “La terra dei cachi” e i monologhi che lo percorrono trattano, in maniera sempre goliardica, temi come la presenza sui social e l’immigrazione. Da pezzi che hanno segnato la storia della società italiana come “Supergiovane” e “Servi della gleba”, a brani che l’hanno descritta con tagliente sincerità come “Valzer transgenico” e “Parco Sempione”.
«”Mi resta un solo dente e cerco di riavvitarlo" è un picaresco viaggio musicale nel repertorio vecchio… (e anche no…!) di Elio e le Storie Tese. Una radiografia folle e ragionata della nostrana Terra dei Cachi 2023 dove gergo, ironia, incursioni surreali e filosofia assurdista disegnano un bel paese italiota grottesco e contemporaneo, popolato di bellimbusti modaioli e adrenalinici o di improbabili ammaestratori di cozze, di onorevoli poco onorati o di coltivatori biologico/transgenici, di bizzarri animali da bestiario fantastico o da hippies ormai imbolsiti e fuori tempo massimo. Canzoni, monologhi, scherzi musicali, performance strumentali virtuosistiche e sciagurate, come è nello stile mitico e identitario del gruppo. Grande capacità musicale e talento compositivo al servizio di un racconto deflagrato e sempre sorprendente, dove metodo e follia, genio e sregolatezza incrociano continuamente strade e ispirazioni. Un concerto teatrale senza un attimo di tregua, dove lo sguardo dissacrante e giocoso di Elio e le Storie Tese genera comicità e paradosso. Uno sberleffo ironico e autoironico, dove il Riso o il Comico non sono mai digestivi, ma piuttosto sovversione del senso comune, strumenti del pensiero divergente, ludica e ragionata aggressione alla noia. Uno sguardo beffardo e esilarante che attraverso la musica e le canzoni crea divertimento, spiazzamento e stupore… perché, dice il poeta, senza lo stupore c’è soltanto l’ovvio» Giorgio Gallione, famoso regista teatrale.

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