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Attualità, Storie

L'ultimo saluto a Giulia

La sua morte ha davvero scosso l'intero Paese, portando il tema della violenza di genere e del patriarcato tra i temi di maggior sensibilità nell'opinione pubblica.

Una vicenda che ha scosso l'Italia, ha smosso le coscienze, ha sollevato manifestazioni, minuti di silenzio e di rumore. Oggi 5 dicembre a Padova si tiene l'ultimo saluto a Giulia Cecchin, la giovane veneta barbaramente uccisa dal suo ex fidanzato Filippo Torretta. La sua morte ha davvero scosso l'intero Paese, portando il tema della violenza di genere e del patriarcato tra i temi di maggior sensibilità nell'opinione pubblica.

Cecchettin viveva a Vigonovo, in provincia di Venezia, ed era studentessa di Ingegneria biomedica all’università di Padova, dove si sarebbe dovuta laureare la scorsa settimana. Turetta è iscritto alla stessa facoltà ed è di Torreglia, in provincia di Padova. I due avevano avuto una relazione, che poi Cecchettin aveva deciso di interrompere, ma secondo le informazioni fornite dai familiari avevano continuato a frequentarsi e a studiare insieme.

La sera di sabato 11 novembre Turetta era andato a prendere in macchina Cecchettin per passare qualche ora insieme. L’ultimo messaggio di Cecchettin era stato inviato alla sorella poco prima delle 23 di quel giorno, poi non si erano più avute notizie di entrambi. Un testimone però aveva detto che intorno alle 23:15 aveva visto dal balcone della propria casa un uomo e una donna litigare in un parcheggio a Vigonovo, non distante dalla casa di Cecchettin. Stando a quella testimonianza la donna aveva chiesto aiuto ma era stata poi convinta o forzata a rientrare in macchina. Il testimone aveva chiamato il numero di emergenza, ma nel frattempo la macchina era partita.

Nei giorni successivi erano cominciate le ricerche dei due ragazzi, condotte soprattutto cercando di ricostruire i movimenti dell’auto di Turetta. Inizialmente si cercava tra Veneto, Friuli Venezia Giulia e Alto Adige, poi il passaggio dell’auto di Turetta, una Fiat Grande Punto nera, era stato rilevato in Austria, paese da cui poi sarebbe entrato in Germania.

La procura di Venezia aveva aperto un’inchiesta per scomparsa di persona, poi venerdì, dopo la scoperta del video in cui si vedeva l’aggressione, Turetta era diventato indagato per tentato omicidio. Il video non è stato reso pubblico, ma il contenuto è stato descritto da diversi giornali e agenzie di stampa sulla base delle informazioni ricevute da fonti investigative: sembra che si veda Turetta colpire Cecchettin più volte con le mani, poi inseguirla quando lei cerca di scappare e dopo averla raggiunta colpirla ancora fino a farla cadere a terra. Nelle immagini si vedrebbe poi Cecchettin sanguinante che viene caricata a forza da Turetta sull’auto.

Il giorno dopo, sabato 18, la procura di Venezia aveva annunciato di aver trovato il corpo di una ragazza che era stata immediatamente identificata come Cecchettin. Era stato trovato coperto da alcuni sacchi neri ai piedi di una scarpata della val Caltea nella zona del comune di Barcis, in Friuli. Secondo le informazioni raccolte dall’agenzia Ansa, a un esame esterno del corpo della ragazza da parte del medico legale risulterebbero ferite compatibili con almeno 20 coltellate. Non ci sono ancora i risultati dell’autopsia, ma viene dato per certo che la ragazza fosse già morta quando il suo corpo è stato abbandonato.

Dopo un giorno Turetta è stato arrestato a pochi chilometri dalla cittadina di Bad Dürremberg, vicino a Lipsia, nella Germania orientale. È stato trovato dopo una settimana dall’inizio della sua fuga, a circa mille chilometri da dove era iniziata, a lato di un’autostrada: sembra che l’auto fosse senza benzina e che lui non avesse più soldi per fare rifornimento

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