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Aldo Albanesi: fischietto e palla a spicchi

Fischietto in mano e parquet sotto i piedi. Perché da sempre la sua seconda casa è questo o quel palazzetto oppure stadio. Lui e il basket, praticamente una cosa sola. Lui, Aldo Albanesi, più di 300 partite arbitrate in serie A e anche a livello internazionale.

Fischietto in mano e parquet sotto i piedi. Perché da sempre la sua seconda casa è questo o quel palazzetto oppure stadio. Lui e il basket, praticamente una cosa sola. Lui, Aldo Albanesi, più di 300 partite arbitrate in serie A e anche a livello internazionale. "Ripensandoci adesso, è stato un percorso bellissimo - racconta lo stesso Aldo - Non avrei mai pensato, infatti, di poter arrivare a raggiungere simili traguardi. Tutto è cominciato nella cestistica bustese come giocatore, poi quando l'attività maschile non ha potuto più proseguire, sono passato a fare l'arbitro e nel giro di qualche anno eccomi in serie A, quindi direttore di gara internazionale e anche istruttore". Insomma un tassello dopo l'altro, per continuare a crescere e formarsi, e ovviamente tante gare dirette e tanti ricordi che rimaranno per sempre stampati nella sua memoria. "Su tutti, i due spareggi del campionato italiano tra Milano e Varese - prosegue - Non dimenticherò mai la gara a Roma, davanti a 14 mila spettatori, e quella di Bologna, assieme al Mondiale disputato a Porto Rico nel 1974". E, poi, i giocatori: quanti che ne ha diretti, quanti che ha incrociato durante la sua carriera. "Per esempio Dino Meneghin - spiega - Un grande atleta, ma difficile da arbitrare quando non era in forma. E questo accadeva principalmente a inizio stagione, così bisognava avere un po' di buon senso e a volte far finta di niente, perché se no era difficile tenere in mano la partita". Sfide, aneddoti ed emozioni, alla fine, che si mischiano insieme e che raccontano un mondo, quello della pallacanestro appunto, che ovviamente da ieri ad oggi è cambiato e anche molto. "La maggior parte delle regole sono differenti rispetto a prima - conclude - Inoltre, adesso purtroppo spesso si gioca solo per i soldi e si punta soprattutto sugli atleti stranieri. Si dovrebbe, invece, puntare di più sui nostri giovani. Il futuro sono loro".

ALDO ALBANESI: UNA VITA ARBITRO DI BASKET

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