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Busto Arsizio

Quei dolci dal sapore di 'libertà'

Alla Casa Circondariale di Busto Arsizio il laboratorio di cioccolateria per i detenuti. E solo una delle tante iniziative, con finalità sociali, organizzate.

Detenuti pasticceri alla riscossa. Da tempo, nella Casa Circondariale di via Per Cassano a Busto Arsizio, è attivo un laboratorio di cioccolateria che ha l’importante finalità sociale di dare lavoro e una seconda possibilità ai carcerati. L’iniziativa, attivata in collaborazione con l’Agenzia Regionale per il lavoro penitenziario ‘Art.27’ del Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria di Milano, è vincente, a partire dalla scelta del marchio: ‘I dolci libertà’, premiati all’ultima edizione dell’Eurochocolate di Perugia come miglior prodotto artigianale. Sono bastati sei mesi di formazione per commercializzare i cioccolatini e i dolci realizzati “dietro le sbarre” da 40 detenuti e sei addetti esterni. I prodotti sono in vendita in diverse pasticcerie del territorio e stanno riscuotendo un ottimo successo. Nel periodo natalizio sono, inoltre, stati venduti in una delle casette in legno posizionate in via Milano, un’importante vetrina per fare conoscere questa bella realtà alla cittadinanza, che ha potuto così scoprire quello che accade dentro al carcere, superando ogni pregiudizio. Apprezzato anche il panettone sfornato nella pasticceria di via Per Cassano. Oltre ad essere buoni, ‘I dolci libertà’ sono curati e innovativi nella forma, nei sapori, nel packaging e nella varietà: la produzione artigianale di cioccolato comprende praline, cremini, gianduiotti, tartufi, dragees, tavolette, spalmabili e uova pasquali. Nel laboratorio interno al penitenziario (800 metri quadri) si producono giornalmente 700 chili di cioccolato e 300 di pasticceria. Attenzione particolare è dedicata alla formazione, con corsi tecnici e pratici della durata di quattro mesi, tenuti all’interno della stessa struttura con la collaborazione di maestri cioccolatieri e pasticceri di grande esperienza. Gli attestati rilasciati e l’esperienza acquisita avranno, inoltre, validità anche fuori dal carcere, dando a queste persone una possibilità in più di lavoro e di reinserimento nella società. L’iniziativa è fortemente sostenuta dal direttore della Casa Circondariale, Salvatore Nastasia, e dalla responsabile dell’area trattamentale, Rina Gaeta, che credono nelle attività di recupero dei detenuti, protagonisti anche di corsi di teatro e di altre numerose attività, tutte mirate alla loro crescita, formazione e riabilitazione futura e ad un loro significativo reinserimento nella società attuale.

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