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Tre cuggionesi al 'Tor des Géants'

Ben 340 km, da Courmayeur a Courmayeur, su e giù per le Alte vie valdostane con oltre 22000 m di dislivello in salita.

Ben 340 km, da Courmayeur a Courmayeur, su e giù per le Alte vie valdostane con oltre 22000 m di dislivello in salita. È il programma del ‘Tor des Géants', il ‘giro dei giganti’, ovvero quella che è considerata unanimemente la gara di trial running (corsa in montagna) più difficile al mondo. La gara è partita domenica 10 settembre, e ai blocchi di partenza c’erano anche i cuggionesi Massimiliano Pandini, Giorgio Offredi e Diletta Carnaghi. “Io e mia moglie abbiamo già partecipato ad altre gare di trial più corte, da 100 o 150 km – ci racconta Offredi – e quest’anno abbiamo tentato di fare il passo in avanti. È una sfida che viviamo in coppia: corriamo affiancati, e se uno dei due si ferma si ferma anche l’altro”. “Il programma prevede numerosi ‘checkpoint’ ai quali arrivare entro un determinato orario, e il tempo di gara massimo, comprese ore di ristoro e di sonno, è di 150 ore. Gli atleti migliori infatti riescono ad arrivare con una condizione che permette loro di dormire poco e comunque di performare al massimo il giorno successivo. Il percorso poi è segnalato molto bene con tantissime bandierine gialle poste a poche centinaia di metri l’una dall’altra, che sono anche catarifrangenti per permettere anche la corsa notturna”. “Devo dire che siamo soddisfatti della nostra prestazione – continua Offredi – nonostante non siamo riusciti a raggiungere il traguardo. Abbiamo percorso in totale poco meno di 200km. Sfortunatamente non siamo riusciti a raggiungere il cancello di Gressoney dove bisognava arrivare entro l’una di notte del quarto giorno. Arrivati infatti al rifugio Barma la perturbazione che ci aveva accompagnato durante tutta la giornata si è intensificata, e il Soccorso Alpino ci ha consigliato di non correre in condizioni meteo così rischiose soprattutto per i fulmini. A quel punto abbiamo deciso a malincuore di desistere, ma stando ai conti, se non ci fosse stato questo imprevisto, saremmo riusciti ad arrivare a Courmayeur entro le 150 ore”. “Di sicuro l’anno prossimo ci riproveremo – conclude Offredi – e di sicuro parteciperemo anche ad altre gare più corte, magari sulla distanza dei 200 km”.

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