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Exponiamoci, Boffalora Ticino

Dal piccolo fiammifero al grande Made in Italy

Parafrasando nel titolo la celebre frase scritta da Vittorio Alfieri: Volli, e volli sempre, e fortissimamente volli, con questo incoraggiamento del Poeta alla perseveranza, nel raggiungimento dei propri obiettivi, voglio ritornare sull’argomento Saffa.

Parafrasando nel titolo la celebre frase scritta da Vittorio Alfieri: Volli, e volli sempre, e fortissimamente volli, con questo incoraggiamento del Poeta alla perseveranza, nel raggiungimento dei propri obiettivi, voglio ritornare sull’argomento Saffa. A Boffalora, domenica 17 settembre, nell’ambito della “Festa da la Sucia”, l’Amministrazione comunale propone la mostra: 'Dal piccolo fiammifero al grande Made in Italy' (fortunato titolo di una serie di pubblicazioni sulla SAFFA realizzate da Ermanno Tunesi). La mostra, già proposta nel 2015 al pubblico magentino da UrbanaMente con il titolo “In Saffa”; è realizzata con il materiale di Ermanno Tunesi, proprietario dell'archivio e instancabile appassionato ricercatore. Il visitatore ripercorre attraverso documentazioni fotografiche dell’epoca, la storia della Saffa dal 1860 al 2002, anno di conclusione della secolare attività dell'azienda. La Saffa ha rappresentato per il nostro territorio un motore propulsore di grande sviluppo e benessere¸ con visioni futuristiche e produzioni innovative per i tempi, imprenditori e dirigenti illuminati hanno assicurato salario certo, sicurezza sociale, oltre a educazione scolastica per i figli, assistenza sanitaria ai dipendenti e alle loro famiglie, senza tralasciare gli aspetti ludici favorendo la nascita di gruppi sportivi e musicali. Sull’argomento, gli appassionati, possono consultare i volumi 'L'archivio Saffa nella storia'. Due volumi che ripercorrono la storia, le produzioni dell’azienda dagli albori 1860-1920 ai primati del dopoguerra 1920-1950 (mobili compresi); un terzo sempre a cura di Ermanno Tunesi instancabile “divulgatore” sarà presto disponibile.

UNA MOSTRA DURANTE LA FESTA DELLA SUCIA
In occasione della Festa della Sücia è stata riproposta a Boffalora sopra Ticino una mostra sulla storia della Saffa che era stata presentata nel 2015 a Magenta con grande successo di pubblico. Per Boffalora, Magenta e tutto il nostro territorio, “Saffa” è più che il nome dell’azienda che ha segnato la storia del luogo. E’ il simbolo di una lunga vita d’impresa e di lavoro, di produzione e di sviluppo, di formazione e ricerca, di attenzione al sociale e all’ambiente. Attraverso immagini e documenti il visitatore ha potuto apprezzare l’intera vita dell’azienda, comprendere la ricchezza dell’archivio Saffa e le sue possibilità intrinseche di generatore di progetti. Il materiale d’archivio, studiato sistematicamente da Ermanno Tunesi, curato da UrbanaMente, può trasformarsi in nuovo sapere e nuove prospettive a vantaggio del patrimonio culturale della comunità e del territorio. La mostra è stata allestita in Sala Consiliare e all’inaugurazione era presente anche il Sindaco di Boffalora Sabina Doniselli. “Ci interessava mettere a fuoco questo lavoro che ha portato alla luce un altro aspetto – spiega la curatrice Daniela Parmigiani, presidente dell’associazione Urbanamente -, il fatto che questa mostra potrebbe contenere a tante altre mostre quindi questa è solo il principio è l'inizio di uno studio di altrettanti studi che potrebbero essere fatti”. “L'amministrazione comunale ci teneva molto – commenta invece il vice sindaco Francesco Belloni -, in particolare quest'anno visto che sul sito industriale dove per circa 100 anni ha operato la vecchia e gloriosa Saffa a portare questa mostra a Boffalora. Già nel 2015 era stata proposta da a Magenta e aveva riscosso successo. Quindi noi con grande soddisfazione la riproponiamo perché ci teniamo anche a sottolineare la valenza industriale di questo sito che dopo oltre 100 anni riprende con una nuova azienda all'attività. Ringraziamo come amministrazione di Sabina Doniselli tutti quelli che hanno collaborato, Urbanamente la Piarda, l’archivio storico Ermanno Tunesi che ha curato la mostra”.

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