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Sport nazionale, Legnano

Arbitri a lezione dal presidente

Serata davvero riuscitissima quella svoltasi ieri sera nella splendida cornice della sala degli stemmi del Comune di Legnano ed organizzata dalla sezione legnanese dell'A.I.A. e che ha avuto come ospite il Presidente degli arbitri italiani Marcello Nicchi.
A fare gli onori di casa vi erano il Sindaco di Legnano Lorenzo Vitali, gli assessori Renzo Brignoli e Maurizio Cozzi, mentre in rappresentanza della sezione A.I.A di Legnano vi era il presidente Giuseppe Lattuada oltre ai presidenti delle sezioni di Busto Arsizio, Gallarate, Varese, Abbiategrasso, Monza e Treviglio ed al presidente regionale Alberto Zaroli.
Nel suo lungo intervento durato quasi due ore Marcello Nicchi ha parlato in modo semplice e diretto al folto pubblico intervenuto, per la maggioranza composto da giovani arbitri, cercando di far capire come il nuovo corso intrapreso dai vertici degli arbitri, vuole essere il piu' vicino possibile alla base.
"Questo per me è un momento di relax -cosi' ha esordito il presidente originario di Arezzo- oggi ho toccato con mano una bellissima realtà, ho potuto ammirare una splendida sede e ringrazio il Comune di Legnano che ne ha permesso l'utilizzo, tra qualche anno vi renderete conto che è stato un ottimo investimento. Siamo una grande associazione con oltre 34.000 iscritti e quest'anno festeggiamo i 100 anni di attività. Io mi sento ancora un arbitro in mezzo agli arbitri piu' che un presidente e lavoro in un ambiente sano, sereno e trasparente. Abbiamo un'immagine dei nostri arbitri di vertice straordinaria anche se spesso offuscata da quegli organi d'informazione che vogliono metterci in cattiva luce".
Nicchi ha poi cosi' proseguito nel suo intervento: "Ogni fine settimana il calcio disputa 15.000 partite, forse in pochi lo sanno, ma l'immagine che si ha degli arbitri è quasi sempre legata ai campionati maggiori. Allora io dico che quello non è piu' calcio ma business perchè quando ci si lamenta di un goal non dato, di un rigore non fischiato o piu' semplicemente per una rimessa laterale invertita, dietro ci sono interessi che vanno al di là della semplice protesta. A questi signori che si lamentano io rispondo che non me ne frega niente dei loro interessi, loro tramutano tutto in soldi ed a me questo non piace. Io come presidente degli arbitri italiani "guadagno" 30 euro al giorno per 23 giorni al mese. Andiamo avanti per la nostra strada anche se non è sempre facile: ancora oggi, nel 2011, vi sono circa 500 aggressioni fisiche agli arbitri, spesso giovanissimi e questo anche a causa dellle castronerie scritte sui giornali o per le dichiarazioni rilasciate da un presidente. Io vi dico di continuare ad andare in giro a testa alta con la passione che vi anima, il calcio vero è quello che voi toccate con mano e non quello che vedete in tv".
Al termine del suo lungo intervento, spesso interrotto dagli scroscianti applausi del pubblico, Marcello Nicchi si è ancora intrattenuto con i giovani arbitri che in una serata come questa hanno avuto la possibilità di capire come l'aria sia cambiata ai massimi vertici. Quella tenuta dal presidente degli arbitri nazionali è stata una splendida lezione di civiltà per tutto lo sport.

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