Fuori campo
QUI MILAN
Che la serata potesse segnare il passaggio di un'era lo si era capito intorno alle 19.50 quando Mourinho, il tecnico interista del triplete, perdeva a Bernabeu la sua prima partita in casa dal lontano 2002. Il calcio è anche questo, segni e passaggi collegati misteriosamente tra loro, e le tre dita alzate dal tecnico portoghese verso i tifosi del Milan, questa volta diventano i sono schiaffi alla formazione neroazzurra. Gli incubi del sorpasso, della beffa della squadra di Leonardo (imponente la coreografia dell'Ultima Cena con Giuda Interista), svaniscono poi in soli 43 secondi. Il tempo dell'incursione di Robihno e del gol di Pato (con dedica alla figlia del presidente). Poi, a parte tre buone azioni interiste (incurisione di Pazzini, salvataggio-miracolo di Abbiati sulla linea e clamorosa cileccata di Eto da mezzo metro) è un lungo monologo milanista. E se Robihno invece di mangiarsi i suoi tradizionali 3/4 gol avesse avuto la freddezza di un Pippo Inzaghi la partita sarebbe divenuta una goleada. Si dirà del gol all'inizio che ha condizionato la partita, si dirà dell'espulsione di Chivu a inizi ripresa, ma crediamo che la partita l'abbia comunque vinta nettamente Allegri: formazione perfetta con Van Bommel e Seederf da dirigere le danze e sovrastare il centrocampo interista. Troppo rassegnata l'Inter per sembrare vera (basti rivedere la desolazione di Sneijder dopo l'ennesimo passaggio intercettato), ma il MIlan, così come contro il Napoli ha dimostrato di saper gestire le partite che contano e meritare il primato.
LE NOSTRE PAGELLE:
Abbiati 7,5: Su Pazzini è bravo a non uscire e aspettare il tiro, su Thiago Motta fa una parata che vale almeno un gol
Abate 7: Ferma Eto come fosse un normale giocatore e non il goleador per eccellenza, dalla sua parte non si passa e pazienza, se per una volta, sale meno del solito
Thiago Silva 6,5: Meno decisivo del solito, ma vederlo a fianco a Nesta fa dormire sonni tranquilli
Nesta 6,5: Dirige la difesa come suo solito, sempre in anticipo su Pazzini, Eto e Milito. Stilisticamente perfetto, un esempio per i giovani
Zambrotta 6: In campo un po' a sopresa dopo un lungo infortunio. Si perde una volta Pazzini che però non morde. Ha il merito che dalla sua, Maicon non si è mai fatto pericoloso
Gattuso 6,5: Cuore di capitano, a parte un grido di 'm..de' rivolto a Leonardo appena segna Pato.
Flamini 6: Entra per coprire e lo fa come suo solito. Ha dei piedi di piombo, ma non gli manca il coraggio di buttarsi in avanti
Van Bommel 7,5: Un metronomo del centrocampo. Ramazza palle e gambe in mezzo al campo ma distribuisce l'azione da geometra
Seedorf 8:L'uomo delle partite che contano. Forse al suo ultimo derby regala azioni da campione. Il tocco per Abate che porta al 2 a 0 è una delizia
Boateng 7:Poco preciso, ma corre e lotta da gladiatore
Robinho 6: Come movimento è tra i migliori al mondo, ma non è possibile tirare contro il portiere su 5 azioni su 5
Cassano 5: Genio e sregolatezza, in pochi minuti trova il rigore che poi trasforma, per farsi poi espellere in puro stile 'cassanata'
Pato 8,5: Il Papero sa esserci anche quando conta. Toccava a lui diventare campione per non far rimpiangere gli assenti. Sarà il nuovo amore con la figlia del presidente, ma averlo in campo è una certezza per la squadra e un incubo per i portieri avversari.
Allegri (All.) 7: Forse non è ancora un grande allenatore, ma lo sta diventando di certo. Azzecca tutto, così come era successo contro il Napoli. La squadra lo asseconda e si sacrifica. Uomo pulito e mai sopra le righe, spesso ingiustamente criticato, dopo 5 anni di dominio interista riporta il Milan vicino al sogno tricolore.