Territorio
C'è anche l'ex campo dell'aviazione militare 'Della Promessa' tra le aree individuate nella nostra regione per far fronte all'emergenza profughi dal nord Africa. Tra le istituzioni e la gente c'è preoccupazione.
L’ex campo dell’aviazione militare “Della Promessa” per i profughi. C’è anche l’area, sul territorio di Lonate Pozzolo ed al confine con Castano Primo (in località “La Promessa”, appunto, esistito nel periodo tra le due Guerre Mondiali e, successivamente, utilizzato per esercitazioni e addestramenti militari), tra i siti della nostra Regione individuati quali possibili zone per gestire l’emergenza proveniente dal nord Africa. La notizia ha cominicato a circolare alcuni giorni fa e, nelle ultime ore, è arrivata anche nel nostro territorio. Diversi gli interrogativi ed i dubbi tra la cittadinanza per una decisione che, qualora dovesse diventare concreta, creerebbe preoccupazione tra quanti vivono o lavorano, sia da noi, sia nella vicina provincia di Varese (almeno e di sicuro nelle realtà che ruotano tutte attorno alla struttura). La gente si chiede che cosa succederà, ma, soprattutto, in che tempi e con quali modalità. Perplessità ed interrogativi che, in fondo, sono gli stessi di molte istituzioni locali che, quotidianamente, si trovano a dover amministrare e guidare le città vicine al campo. In merito, quindi, abbiamo contattato il sindaco di Castano Primo, Franco Rudoni, per capire com’è la situazione e per avere da lui un commento su questa possibilità. Innanzitutto, però, dobbiamo dire ed è giusto specificarlo, come conferma lo stesso primo cittadino castanese, che l’area in questione non si trova sul territorio castanese, bensì nel vicino comune di Lonate Pozzolo. “E’ giusto ribadirlo – dice il primo cittadino – dal momento che, allo stato attuale, c’è molta confusione per quanto concerne, appunto, la posizione dell’ex campo militare. Tutto ciò, però, non signifca che non ci attiveremo per un confronto e per avere, così, un quadro più preciso della situazione. Siamo, infatti, al confine con quella zona ed è giusto, per la cittadinanza, renderci conto di quello che sarà o potrà essere”. Tornando alla notizia, lo stesso sindaco Rudoni, spiega come, ad oggi, non ci sia ancora nulla di ufficiale in merito, o meglio: “Nessuna ufficialità è arrivata direttamente nei nostri uffici – ribadisce il primo cittadino – ne tantomeno ci sono state fatte pervenire richieste. Nei prossimi giorni, comunque, mi troverò con gli assessori e, quindi, con la Giunta per un’analisi. Lo stesso ho fatto con il nostro comandante della Polizia locale. L’intenzione è dare vita ad un momento che sia di confronto e di studio sulla questione. Quindi, con ogni probabilità, ci attiveremo con gli altri canali istituzionali per capire come ci si muoverà, se la decisione sarà definitiva e quali saranno le tempestiche e le modalità di attuazione”. E’, pertanto, ancora presto per fare un bilancio ed una stima di quella che potrebbe essere la realtà futura. Anche se, ovviamente, un senso di preoccupazione c’è e si percepisce, sia tra le stanze del palazzo Municipale, sia tra la gente. Preoccupazione, per ciò che ne sarà, mista alla sensibilità per la tragica situazione che stanno vivendo queste persone.