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Cultura

FAI di primavera: l'Italia e il suo patrimonio

Il 26 e il 27 marzo, aperti straordinariamente 660 siti d'interesse sotto tutela del Fondo Ambiente Italiano. Un'occasione da non perdere e da vivere tutti insieme.

Anche in questo 2011 ballerino, che ci trascina impotenti tra giornate di scoppiettante sole e altre di tambureggiante pioggia, il Fondo Ambiente Italiano non manca di promuovere la sua ormai classica 'Giornata FAI di Primavera', il 26 e il 27 marzo. Dal Palazzo del Quirinale a Roma a Palazzo Pisani a Venezia, dalle Catacombe di San Gennaro a Napoli agli appartamenti restaurati della Villa Reale a Monza , da Villa Necchi-Campiglio a Milano fino a Palazzo Mezzanotte nella stessa città... Sono solo alcune perle (fra le 660! Si visiti il sito internet www.giornatafai.it) che sarà possibile visitare nel prossimo fine settimana senza dover pagare il prezzo del biglietto, ma solo offrendo un contributo facoltativo per sostenere l'opera del FAI. La Fondazione, che ha lo scopo di tutelare il patrimonio artistico e naturale italiano affidatogli, vuole, con la Giornata di Primavera, “mettere in scena un grande spettacolo di arte e bellezza, dedicato a tutti coloro che hanno a cuore la nostra eredità culturale”, aprendo appositamente numerosissimi luoghi d'interesse, spesso inaccessibili nei giorni 'normali'. Dal 1993 a oggi, l'evento ha coinvolto oltre 6.000.000 di persone, numeri che a ragione fanno pensare ad una grande affluenza anche per questa diciannovesima edizione. A Milano tra molte aperture disponibili, si potranno visitare la Caserma Santa Barbara e la nuova sede del Complesso Frigoriferi Milanesi. La prima, gioiello dell’architettura degli anni ‘30, inaugurata alla presenza di Re Vittorio Emanuele III, ospita oggi il Reggimento Artiglieria a Cavallo; la seconda, storico edificio nato nel 1899 per la produzione del ghiaccio, accoglie ora Open Care e Palazzo del Ghiaccio, edificio stile Liberty del 1923 trasformato in spazio polifunzionale. Anche per il 2011 i turisti si avvarranno di guide d’eccezione, pronte ad approfondire gli aspetti storico - artistici dei beni visitati, coinvolgendo, grazie all'iniziativa 'Arte: un ponte tra culture', anche i villeggianti stranieri: un impegno non indifferenti se si considera che gli 'apprendisti Ciceroni' (come li chiama il FAI) sono giovani studenti delle scuole superiori! Insomma, due giornate alla scoperta di ciò di cui l'Italia è più ricca, ma in cui, incredibilmente, i governanti stentano ad investire. Sarà l'occasione giusta per aprire gli occhi? Speriamo di sì, perché non è accettabile che in Italia, paese in cui ha sede il 70% del patrimonio artistico mondiale, laureati nei beni culturali si debbano adattare a svolgere lavori completamente diversi dal loro campo di studi, a fronte di una domanda di lavoro assente. In queste condizioni emigrare all'estero non è un capriccio di giovani vogliosi di avventura, ma una necessità per poter realizzare ciò in cui si crede. E non importa se là ci si dovrà dividere solo il 30% restante...

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