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Salute

Additivi alimentari: chi li conosce li evita

Scegliere che cosa inserire nel carrello della spesa è il primo, importante appuntamento con il benessere. E’ infatti fondamentale abituarsi a controllare sempre alcuni dati prima di acquistare un alimento e leggere l’etichetta è l’unico strumento che abbiamo a disposizione per conoscere le caratteristiche di un prodotto. Tre le informazioni presenti sull’etichetta, troviamo gli ingredienti del prodotto, tra i quali sono indicati anche gli “ADDITIVI” che, di solito, compaiono alla fine dell’elenco. Gli additivi alimentari sono sostanze che vengono aggiunte al cibo per migliorarne alcune caratteristiche come: tempo di conservazione (conservanti) aspetto o colore (coloranti) sapore (esaltatori di sapidità, correttori di acidità, ecc.)
Essi sono presenti nella maggior parte degli alimenti che si acquistano al supermercato, non hanno alcun valore nutrizionale e non sono sempre così innocui, anzi alcuni sono probabilmente cancerogeni.
Gli additivi autorizzati a livello europeo sono contrassegnati da un numero preceduto dalla lettera E; attenzione pero', perche' il produttore puo' affiancare agli additivi registrati con la sigla europea altri additivi scritti con il loro nome per esteso, e cio' potrebbe ingannare il consumatore, portato a pensare che gli additivi impiegati siano solo quelli contrassegnati con la sigla E.
E’ doveroso precisare che sono gli alimenti più pregiati sotto il profilo nutrizionale ad avere un minore, o nullo, contenuto di additivi (latte fresco pastorizzato, olio extra-vergine di oliva, yogurt al naturale, miele, paste alimentari secche) mentre lo stesso non può dirsi di prodotti quali snacks, merendine, caramelle, dolciumi, bevande gassate e zuccherate.
E’ importante fare una distinzione circa l'effetto sulla salute e quindi la tossicità degli additivi. Esistono infatti diverse sostanze che sono tossiche o sulle quali si nutrono forti dubbi: queste andrebbero evitate o limitate.
Quanto agli additivi dannosi, tra i conservanti troviamo l’acido benzoico e suoi sali (E210, E211, E212, E213) aggiunti soprattutto a confetture, marmellate, gelatine,  gomme da masticare e bibite analcoliche, i derivati dell’anidride solforosa (E220, E221, E222, E223, E224, E226, E227, E228) aggiunti a vino, birra, succhi di frutta; questi ultimi hanno effetto irritante e consumano le riserve vitaminiche. Altrettanto dannosi i derivati fenolici e il tiabendazolo (E230, E231, E232 , E233), usati per il trattamento superficiale della frutta e la netamicina (E235), un antibiotico utilizzato per il trattamento della superficie dei formaggi, in grado di provocare problemi intestinali. Tra i conservanti non nocivi troviamo invece i sorbati (E 200, E202, E203), l’acido acetico e i sali di potassio (E260, E261, E262, E263), l’acido lattico e i sali di sodio (E270, E325, E326, E327), l’acido propionico e i suoi sali (E280, E281, E282, E283), l’anidride carbonica (E 290).
A seguito di quanto detto sopra e in base agli studi effettuati, non si puo' quindi concludere esprimendo un giudizio unico sugli additivi alimentari, non potendo affermare con totale certezze che siano innocui e ne' al contempo condannarne la presenza. Nel dubbio, pero', un consumatore attento, e' bene che faccia la spesa leggendo sempre l’etichetta e preferendo prodotti che presentino un basso contenuto di additivi.

dott.ssa Sara Emily Boldrini biologa nutrizionista
- mail sa [dot] emily [at] tiscali [dot] it - tel 3479690720

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