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Corbetta, Libri

'Storie e tradizioni locali'

'Storie e tradizioni locali', ecco il titolo della nuova antologia che vede protagonista un racconto scritto dalla corbettese Chiara Ragusa.

'Storie e tradizioni locali', ecco il titolo della nuova antologia che vede protagonista un racconto scritto dalla corbettese Chiara Ragusa. Cinque anni fa scelse di dar vita al progetto culturale 'Il baratto del libro', attivista in tre gruppi di lettura, a novembre nell'abbiatense, partecipò alla Maratona dei narratori, narrando in prima persona il romanzo 'L'arminuta' e a dicembre uscì l'antologia 'I racconti del parco' dove Chiara ci portava alla scoperta del magnifico Parco di Villa Ferrario.

Nel mese di gennaio, grazie alla partecipazione ad un concorso letterario, indetto dalla casa editrice Historica edizioni di Cesena, che propose un racconto breve, il cui tema da approfondire era "storie e tradizioni della propria città" la corbettese dopo mesi di ricerca e studi approfonditi, ci accompagna in un piccolo viaggio indietro nel tempo, dalle origini della città dell'omonima città alla famosa leggenda di Sant'ambrogio a cavallo della sua mula Betta.

Nel racconto vengono messe in risalto tutte le ville di delizia, spiegando ai lettori perchè furono fatte costruire dai nobili milanesi, comprese quelle di Robecco sul Naviglio. Sappiamo che oggi Corbetta, offre un valore aggiunto grazie a questo patrimonio artistico e culturale a disposizione dei visitatori. Ultimo e ancor più caro a tutta la cittadinanza, è l'importanza che ricopre la tradizionale Festa del perdono, riconducibile al miracolo avvenuto nel lontano 1555, di cui l'affresco al piano superiore della Chiesa Santuario della Beata Vergine dei Miracoli, ne è testimone.

La corbettese cita il famoso Archivio Saracchi, grazie allo storico fotografo che immortalò tanti splendidi ricordi di Corbetta, si è resa possibile la stesura di questo racconto. Agli storici di Corbetta per il materiale di approfondimento. A dimostrazione che la memoria della città, sarà sempre viva grazie ai suoi abitanti e a chi continuerà a darle voce.

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