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Sociale, Canegrate

Don Carlo e la missione in Colombia

Si chiama don Carlo Zardin e ha due caratteristiche distintive. La prima è che è canegratese doc. La seconda è invece nella scelta di vita che ha compiuto, quella di partire missionario per la Colombia, ovvero per la capitale Bogotá.

Si chiama don Carlo Zardin e ha due caratteristiche distintive. La prima è che è canegratese doc. La seconda è invece nella scelta di vita che ha compiuto, quella di partire missionario per la Colombia, ovvero per la capitale Bogotá. Con la forza di Dio in una mano e il desiderio di aiutare la gente povera e bisognosa nell'altra. Alla comunità canegratese il sacerdote ha scritto in questi giorni una lettera commovente in cui non soltanto ha rivolto gli auguri di buone festività ma ha anche fatto il punto sulla situazione della sua attività caritativa. "In quest'ultimo semestre - spiega - mi sono dedicato principalmente alle attività con gli studenti universitari, anche per questo ho iniziato il progetto di un dottorato in storia nell'Universidad di Los Andes, il gruppetto è cresciuto e a novembre abbiamo fatto un fine settimana di ritiro spirituale a cui hanno partecipato una dozzina di ragazzi". Don Carlo parla volentieri e con soddisfazione sia della visita settimanale compiuta all'ospizio delle suore di Madre Teresa, sia della nuova scelta di recarsi alla sede del Banco Alimentare della capitale sudamericana per consegnare pacchi alle istituzioni rivolti ai più bisognosi. E , al riguardo, una ragione particolare gli fa luccicare gli occhi: "è bello - scrive- che a queste attività partecipino anche studenti che incontriamo e invitiamo a lezione". Don Carlo ha anche un ulteriore motivo per cantare il gaudemus: "mi hanno impressionato in questi mesi- aggiunge - alcune persone che si sono avvicinate alla parrocchia, ho visto come Dio parla al cuore delle persone e continua a chiamarle nonostante i tanti errori e le ferite del passato". Il sacerdote canegratese non è da solo ad affrontare tutto questo. A lui si è infatti affiancato il trentatreenne sacerdote romano don Andrea Sidoti. E vi è persino una compagnia felina, anch'essa con la propria funzione precisa: "Fiona, nostra nuova gatta- afferma don Carlo - avrà il compito di proteggere la parrocchia dai topi". L'ultimo fattore di soddisfazione ma, fa intendere, solo per elencazione e non certo per minore rilevanza, è il fatto di essere riuscito a organizzare con i piccoli "un mini oratorio estivo con i bambini del quartiere povero, giochi di squadra, teatro, preghiera e merenda". Quanto distano Canegrate e la Colombia? GoogleMap indica 9112 chilometri. Ma, grazie a don Carlo e a padre Davide Sciocco, altro missionario canegratese che opera in Guinea Bissau, quei chilometri si riducono allo zero.

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