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Sport, Eventi, Magenta

I valori olimpici nel Decanato

L’avvicinamento alle Olimpiadi 2026 ed ai valori dello sport prosegue con il percorso diocesano ‘Orasport on fire tour’ e, ora, anche nel nostro territorio.

L’avvicinamento alle Olimpiadi 2026 ed ai valori dello sport prosegue con il percorso diocesano ‘Orasport on fire tour’ e, ora, anche nel nostro territorio. Diversi appuntamenti hanno, infatti, caratterizzato il decanato di Magenta, coinvolgendo ragazzi e giovani. “Non vogliamo perdere l’opportunità di far vivere ai ragazzi e alle ragazze della nostra Diocesi non solo le emozioni olimpiche ma anche quello che si chiama “spirito olimpico”, che associa i valori dello sport e della competizione all’incontro fra culture diverse e all’educazione integrale della persona, alimentando lo sviluppo armonico di ciascuno (corpo, volontà, spirito) - spiegano gli organizzatori - ‘Orasport on fire tour’ è il nostro percorso di avvicinamento alle Olimpiadi di Milano-Cortina, che coinvolge non solo gli oratori ma anche le società sportive e le scuole di ispirazione cattolica, una lunga ‘corsa’ che prevede il coinvolgimento in tre anni di tutti i decanati della Diocesi ambrosiana”. L’iniziativa, come dicevamo, è iniziata dalla ‘Zona Pastorale di Rho’ e, in particolare, nell’appuntamento decanale della scorsa settimana vi è stata una grande adesione. “Tutti gli sport possono essere praticati da persone con disabilità?”, ha chiesto Massimiliano Manfredi, pluricampione paralimpico di badminton, ai tantissimi adolescenti che hanno riempito la Sala della Comunità di Mesero, per l’incontro del decanato di Magenta in occasione di Ora sport on fire tour. “Non esiste, in realtà, uno sport non praticabile; allo sport non importa chi sei, tutti possono prenderne parte: alle volte è l’atleta che si adatta, alle volte la disciplina si adatta all’atleta”. Con Abodu Sowe e Giorgio Andrea Zanaldi, toccante la loro testimonianza di come lo sport abbia giocato un ruolo importante, dopo gli incidenti che a tutti e tre hanno cambiato la vita. Ma la vita rimane, anzi, è meravigliosa. E limiti? Sono soprattutto nella nostra testa… Bisogna imparare a vedere quello che si ha, prima di quello che manca, e qualunque cosa succeda nella vita non lasciarsi mai prendere dallo sconforto, imparando a chiedere aiuto. E impegnarsi a costruire un mondo che sia per tutti, perché tutti, in tanti momenti della vita, possono essere ‘disabili’, cioè vivere delle difficoltà. Riusciremo a ‘pensare differentemente’, a cambiare modo di pensare? Sì, ma solo insieme!”. Dal 15 all 22 gennaio l’appuntamento sarà invece nel Decanato di Castano Primo.

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