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Sapori, Milano

In Lombardia 268 specialità tradizionali

Dalla Slinzega al Bagoss, dagli Scarpinocc al Sugolo fino al riso, sono 268 i tesori agroalimentari tradizionali censiti in Lombardia che sono oggi minacciati dall’esplosione dei costi di produzione legata alla crisi energetica per la guerra in Ucraina.

Dalla Slinzega al Bagoss, dagli Scarpinocc al Sugolo fino al riso, sono 268 i tesori agroalimentari tradizionali censiti in Lombardia che sono oggi minacciati dall’esplosione dei costi di produzione legata alla crisi energetica per la guerra in Ucraina. E’ quanto afferma la Coldiretti regionale in occasione del nuovo censimento 2022 delle specialità ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni, presentato dalla Coldiretti in occasione dell’inaugurazione del XX Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, organizzato dalla Coldiretti a Villa Miani a Roma. Una mappa dei sapori, della tradizione e della cultura della tavola Made in Italy che registra a livello nazionale 5450 tesori del Made in Italy a tavola. Per quanto le tipologie – continua la Coldiretti regionale – la Lombardia vede nei primi tre posti del podio la squadra di pane, paste e dolci (77), il gruppo delle specialità a base di carne (70), seguiti dai formaggi (62), ma non mancano i prodotti vegetali, le bevande analcoliche, distillati, liquori e birre, il miele, i condimenti come il burro, in un viaggio del gusto che tocca anche gli angoli più nascosti dei territori. Non è un caso, infatti, che nei piccoli borghi italiani – sottolinea la Coldiretti – nasca il 92% delle produzioni tipiche nazionali secondo l’indagine Coldiretti/Symbola, una ricchezza conservata nel tempo dal contributo delle imprese agricole con un impegno quotidiano. Un patrimonio che spinge a tavola 1/3 della spesa turistica alla scoperta di un Paese come l’Italia che è l’unico al mondo che può contare sui primati nella qualità, nella sostenibilità ambientale e nella sicurezza della propria produzione agroalimentare. Dietro ogni prodotto c’è una storia, una cultura e una tradizione che è rimasta viva nel tempo e che esprime al meglio la realtà di ogni territorio, afferma la Coldiretti Lombardia. “Un patrimonio che va difeso dalle spinte all’omologazione e all’appiattimento verso il basso – commenta Paolo Carra, vice presidente di Coldiretti Lombardia – per tutelare una delle leve strategiche, insieme al turismo e alla cultura, di un modello produttivo unico che vince puntando sull’identità, la biodiversità e il legame con i territori”.

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