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Cultura, Storie, Bernate Ticino, Cuggiono

La famiglia Crivelli nel Medioevo

Il professore Giancarlo Andenna ha fatto rivivere l’epoca di inizio anno 1000 nel territorio. La famiglia Crivelli, la canonica di Bernate Ticino, Papa Urbano III.

A novecento anni dalla sua nascita, una serata per riaccendere nei suoi concittadini il ricordo di Urbano III, il papa cuggionese del XII secolo. Lo scorso martedì, nella sala conferenze dedicata al compianto diacono Giovanni Visconti, presso il complesso ‘La scala di Giacobbe’ a Castelletto, il professor Giancarlo Andenna ha tenuto una lezione magistrale sulla figura di Uberto Crivelli, poi divenuto Urbano III. Andenna, accademico dei Lincei e già ordinario di Storia medievale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha illustrato la figura del papa cuggionese di fronte a un’aula gremita (presente anche l’ex senatore Mario Mantovani), grazie anche alla preziosa organizzazione del parroco don Angelo Sgobbi e del Museo Storico Civico di Cuggiono. Il professore ha seguito tutta la parabola dell’illustre cuggionese e della sua famiglia, che prende nome dal crivello, ovvero dal setaccio che, secondo la leggenda, la capostipite della famiglia usò per dimostrare la propria verginità, trasportandovi dell’acqua all’interno come segno di illibatezza. Già al XII secolo i Crivelli erano saliti fino al rango di vassalli, e si apprestavano a dare al mondo il 172esimo papa della Chiesa. Uberto, così chiamato al battesimo, nacque con buona probabilità nei possedimenti cuggionesi della famiglia, e percorse tutto il cursus honorum della curia milanese della Chiesa. Divenne arcidiacono della Cattedrale di Milano, di fatto la seconda carica dopo l’Arcivescovo, ruolo che egli stesso poi prese dopo la morte del predecessore. Nel 1185, dopo anni di scontro con l’imperatore Federico Barbarossa, politicamente avverso a Milano, riuscì anche ad essere eletto Papa, continuando anche sul soglio di Pietro la sua battaglia personale contro Federico. Da papa, però, Urbano non raggiunse mai Roma, trovando la morte a Verona nel 1187. In poco più di un’ora si è conclusa l’esposizione del professor Andenna, cui sono seguiti l’intervento del vicesindaco Sergio Berra e i sentiti ringraziamenti del parroco, che ha anche ricordato i prossimi appuntamenti in occasione del 900esimo anniversario di Urbano III. Venerdì 25, infatti, l’arcivescovo Delpini sarà presente nella Basilica di Cuggiono per inaugurare un bassorilievo dedicato ad Urbano, e un’opera medesima verrà apposta anche sulla facciata della chiesa di Castelletto, in modo da rendere immortale, almeno nella pietra, la memoria del papa cuggionese Urbano III.

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