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Politica

L'ex Ministro e le nuove incombenze

Massimo Garavaglia, uscente ministro del Turismo nel governo Draghi,ha espresso il suo commento in merito ad alcuni argomenti caldi di queste prime settimane del governo Meloni.

Massimo Garavaglia, uscente ministro del Turismo nel governo Draghi, è intervenuto al programma Omnibus, in onda su La7, per parlare di alcuni argomenti caldi di queste prime settimane del governo Meloni.
In primis, Garavaglia è intervenuto sul tema dell’aumento dell’inflazione, che pochi giorni fa ha superato il 12%, mai così alta dal 1984. A spingere i rincari, ovviamente, è l’aumento dei costi energetici: “Tutte le risorse disponibili devono essere utilizzate per ridurre l’impatto di questo inatteso (nelle dimensioni) aumento del costo dell’energia e del gas. Tutti i paesi Europei faranno delle manovre riguardo a questa situazione e la nostra legge di bilancio sarà coordinata con la Commissione Europea. Il lato positivo è che, avendo votato una maggioranza chiara e stabile, dal punto di vista dell’economia si dà un messaggio di tranquillità”.
Sulla tematica del tetto al contante e sulla gossippata frizione tra Salvini e Giorgetti, il politico originario di Marcallo con Casone, si è espresso in questo modo “Questa è una delle tante cose nel programma, quindi si farà. Nel programma comune del centrodestra c’è l’innalzamento del livello dell’uso del contante. Per noi però, come è ovvio che sia, possono convivere tranquillamente carte e contanti, poi ognuno fa ciò che preferisce”. Secondo Garavaglia “È una questione totale di libertà: noi vorremmo mettere un limite più alto di quello attuale. Bisogna togliere il totem che l’abolizione del contante faccia sparire l’evasione: questa è ormai una considerazione sdoganata”. E sul problema delle commissioni: “Bisogna lasciare liberi i cittadini: questa libertà facilita le fasce più povere che ovviamente non sono contente di pagare le commissioni e i costi di gestione della moneta elettronica”.
Immancabile poi, il dibattito sul tema del PNRR che “deve essere flessibilmente rivisto perché i costi delle materie prime e dell’energia hanno messo fuori mercato tantissimi lavori. A nostro avviso vanno fatte 2 cose: innanzitutto prevedere degli aggiustamenti per consentire l’adeguamento ai costi dei lavori pubblici che sono aumentati, in più c’è bisogno di una giusta flessibilità tra misure che tirano e che non tirano”.
Infine, da ex ministro del Turismo, alcune considerazioni anche sulle concessioni balneari: “Qualche aggiustamento è ancora possibile, in particolare per quanto riguarda i porti turistici e sulla modalità degli indennizzi, ma, oltre a ciò, su questo tema non vedo problemi: bisogna solo finire un lavoro già preimpostato".

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