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Attualità, Inchieste

Energia: rincari folli

È il mercato tutelato dell’energia la scelta più conveniente che famiglie e imprese hanno a disposizione per far fronte all’aumento del costo delle bollette.

È il mercato tutelato dell’energia la scelta più conveniente che famiglie e imprese hanno a disposizione per far fronte all’aumento del costo delle bollette. Se è vero che l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera) ha registrato un incremento del 59% del costo dell’elettricità sul mercato a maggior tutela a partire da ottobre e che è attesa nei prossimi mesi una crescita sensibile anche per quanto riguarda il prezzo del gas, i dati Istat elaborati dall’Unione nazionale consumatori (Unc) fotografano allo stesso tempo un incremento del 135,9% del costo dell’energia elettrica del mercato libero. Questa situazione genera incertezza e preoccupazione per il futuro. Oggi è infatti ancora possibile scegliere a quale mercato rivolgersi per fare maggiore economia, ma a partire dall’1 gennaio 2023 il regime tutelato per la fornitura del gas cesserà di esistere. Un anno più tardi, avverrà lo stesso per quanto riguarda il mercato dell’elettricità. Secondo quanto riporta Adnkronos, sono circa il 40% del totale gli utenti sotto tutela. Le loro tariffe variano in base all’aggiornamento previsto ogni tre mesi dall’Arera. Chi sceglie il libero mercato negozia invece le proprie direttamente con i fornitori, selezionando di volta in volta, tra questi ultimi, quello che offre le condizioni più vantaggiose. La diversa entità dei rincari delle ultime settimane nei due mercati hanno portato le varie associazioni di categoria a prendere una posizione netta sulla vicina scadenza della tutela nel mercato dell’energia. In una nota ufficiale di Confcommercio si legge per esempio che “gli incrementi oramai fuori controllo dei valori delle materie prime energetiche, giunti a livelli abnormi negli ultimi mesi a causa del perdurare della guerra in Ucraina, rendono necessaria una proroga del termine” attualmente previsto per il prossimo 31 dicembre. “Proprio in questo particolare momento di incertezza e di estrema volatilità dei prezzi dell’energia - prosegue la nota - non è opportuno rimuovere il servizio regolato di vendita dell’energia elettrica per una platea così ampia di imprese”, anche perché “il prezzo medio delle offerte nel libero mercato è cresciuto del +78% rispetto a un anno fa, risultando sempre più oneroso rispetto alle tariffe dell’elettricità nel tutelato”. L’aumento esponenziale del costo dell’energia non grava solo sull’economia delle imprese, ma anche su quella delle famiglie. A chiedere il rinvio della fine del mercato tutelato è anche l’Unc, attraverso il proprio presidente Massimiliano Dona. “Il governo - chiede - intervenga immediatamente. Secondo gli ultimi dati Istat disponibili, per la luce una famiglia passa dal +57,3 del tutelato al +135,9 del libero, oltre il doppio. Sarebbe un suicidio eliminare il tutelato in questo momento di prezzi folli. La fine del mercato tutelato del gas prevista per il 1° gennaio 2023 va come minimo allineata a quella della luce”.

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