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Politica, Legnano

Stefano Amann con Unione Popolare

Verso il voto di settembre, Stefanno Amann è il primo candidato ufficiale del territorio, candidato con la lista UNIONE POPOLARE-CON DEMAGISTRIS, al collegio uninominale della Camera Lombardia 1-01, detto anche del Legnanese.

Innanzi tutto mi presento: mi chiamo Stefano Amann ho 45 anni e una famiglia che comprende i miei 2 figli, mia moglie, mia mamma, mio papà e mia sorella. Vivo a Pregnana dove, da sempre, do il mio contributo alla buona amministrazione della nostra cittadina. Lavoro da quasi 20 anni in un’azienda di trasporti e logistica in cui organizzo spedizioni di farmaci in tutto il mondo. Sono iscritto alla FILT-CGIL e all’ ANPI. Sono laureato in Scienze politiche e sto faticosamente cercando di portare a termine una seconda laurea in relazioni internazionali. Conosco bene i problemi del nostro territorio per averli vissuti in prima persona da cittadino e da amministratore locale, e vorrei impegnarmi a fare qualcosa di più, perciò mi candido con Unione Popolare che rappresenta bene i valori che condivido ed è una proposta totalmente nuova rispetto alla politica che fino ad oggi ci ha governato. Né la destra , né il PD, né il M5Stelle, che hanno governato l’Italia negli ultimi 10 anni - talvolta anche assieme - hanno dato risposte ai problemi della popolazione. La crisi economica è sotto gli occhi di tutti; la piaga del precariato e degli stipendi bassi falcidiano le famiglie; l’inflazione è a 2 cifre; il governo italiano aumenta la spesa militare a discapito della spesa per il sociale, per le scuole e per la sanità. Fare esami con il sistema sanitario nazionale è diventato impossibile, e siamo costretti a pagare i privati. Draghi, sostenuto da tutti i partiti al potere, ha aumentato gli stipendi degli italiani di 6 euro al mese, cioè ha fatto l’elemosina, mentre le bollette sono più che raddoppiate. Unione Popolare propone alle italiane e agli italiani di cambiare pagina mandando a casa tutti la classe politica colpevole del disastro che stiamo vivendo. Pochi i punti fondamentali della nostra proposta:
E’ essenziale dare risorse concrete ai lavoratori alle lavoratrici e alle famiglie, grazie ad una vera progressività fiscale: chi ha di più paghi di più, chi ha poco paghi poco. Dobbiamo abolire i contratti di lavoro precari, perché sono una forma di sfruttamento legalizzata e perché, dopo 20 anni, è oramai chiaro che non servono nemmeno a creare occupazione (la disoccupazione è altissima). C’è tantissima gente obbligata a lavorare con false partite iva, imposte loro dalle aziende per eludere la normativa fiscale e previdenziale: una scandalosa ingiustizia che deve essere fermata. Al contempo ci sono vere partite iva che non hanno alcuna forma di protezione sociale. Abbiamo infrastrutture di trasporto insufficienti: lavoratori e lavoratrici pendolari costretti a viaggiare su treni cancellati, in ritardo, rotti, senza posti sufficienti: vogliamo dire una volta per tutte che così non va e serve potenziare il sistema ferroviario? Nessuno lo ha fatto fino ad oggi. Nel nostro territorio aziende chiudono a causa della crisi economica, molte altre invece per convenienza spostano la produzione: dobbiamo impedire che le nostre vite siano decise a tavolino da chi ha a cuore solo il profitto; nessuno, fino ad oggi, ha fatto qualcosa per difendere il lavoro.
Vogliamo davvero continuare così? Io non sono più disposto a concedere fiducia a chi ci ha messo in queste condizioni. Voi?

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