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Corbetta

Riparte 'Filosofia e scienza'

Sesta edizione degli incontri corbettesi, quest’anno dedicati al tema 'Uomo e Dio'. Si parla, ci si confronta e si riflette. Alla prima serata don Bruno Maggioni e Salvatore Natoli.

La prima serata di 'Filosofia e scienza' 2011 fa registrare il tutto esaurito. 'Il problema del male' ha visto confrontarsi don Bruno Maggioni, tra i maggiori biblisti italiani viventi, e Salvatore Natoli, filosofo teoretico dell’università Bicocca di Milano. Moderatore Armando Massarenti, epistemologo e responsabile della pagina 'Scienza e filosofia' del supplemento culturale del Sole 24Ore, che sarà presente per tutti gli incontri della rassegna. Dopo il saluto dell’assessore Vanzulli, Massarenti ha aperto la serata mettendo subito sul piatto i temi più scottanti: “Le questioni che intersecano scienza, filosofia e fede dominano il dibattito mondiale degli ultimi anni. Chi tenta di separare rigidamente i rispettivi ambiti di competenza fallisce: per questioni sempre più complesse come quelle di oggi serve il dialogo”. Lanciando così il tema della serata, da sempre domanda dell’uomo. Il primo intervento è di Maggioni. “La Bibbia è un libro di domande più che di risposte" - precisa - “Non è un trattato teorico, ma la storia di Dio che si fa vicino all’uomo. Chiede di ascoltarla”. Così guida sui sentieri biblici, a partire da creazione e peccato originale, attraverso le vicende del popolo di Israele, le parole dei Salmi, fino alle domande di Qoelet e a Giobbe. “Dio lascia libertà all’uomo, che a volte sceglie il male. Dio non lo toglie, o toglierebbe anche la libertà. Ma entra nella storia tanto da farsi uomo in Cristo. Fino alla croce”. Mentre dal punto di vista di Natoli, laico, è l’uomo che “Costruisce il volto di Dio, crescendo nel tempo e conoscendo se stesso”. Vale a dire prendendo sempre più coscienza della specificità della sua condizione: il limite, la finitezza, la morte. Che è comune a tutti. Da questo dipende la responsabilità di ciascuno verso ogni altro uomo. “Il male comincia nel momento esatto in cui dimentico il mio limite, mi sento infinito. Guardo al mio fratello non più come una persona, ma come una cosa. Tutto il resto ne è conseguenza” - spiega. Nella diversità di prospettive, dunque, i due relatori sono d’accordo: il rapporto fondamentale si gioca tra un io e un tu. Per Maggioni bisogna scommettere: “Il Tu ha la lettera maiuscola”. Per Natoli l’uomo deve ricordare sempre la responsabilità per l’altro e il suo limite: inizio e fine della vita, finestra aperta sul mistero.

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