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Manca l'acqua: è crisi idrica

Mancano pochi giorni all’inizio ufficiale dell’estate, il prossimo 21 giugno, però siamo già alla terza forte ondata di calore porata da anticicloni africani. E manca l'acqua.

Mancano pochi giorni all’inizio ufficiale dell’estate, il prossimo 21 giugno, però siamo già alla terza forte ondata di calore portata da anticicloni africani. Temperature sopra la media, ma veniamo anche da un inverno povero di neve e di precipitazioni. Il sole e le belle giornate che hanno caratterizzato l’inverno e la primavera non sono poi così tanto belle se si guarda la situazione attuale. Il calendario segna metà giugno ma guardando i campi ingialliti sembra di essere a luglio inoltrato. Fa troppo caldo e manca acqua, ne manca tanta e se non piove (e continueranno le ondate di calore) ne mancherà sempre più. Per il momento il problema non colpisce direttamente tutti: basta aprire il rubinetto per vedere sgorgare acqua in abbondanza. Il vero guaio riguarda agricoltura e allevamenti e quindi, indirettamente, tutti. L’acqua per i campi scarseggia. Letteralmente. Il lago Maggiore, bacino da cui dipendono il sistema del Naviglio Grande e canale Villoresi, è oltre un metro sotto la media stagionale. Tradotto? Le portate per i due canali che dissetano i campi del milanese sono state ridotte. Il Consorzio del Ticino, ente che regola il Verbano, ha tagliato del 50% le portate concesse ai gestori dei canali. E a risentirne saranno proprio le colture: a inizio settimana la portata del Naviglio Grande è scesa da 60 a 24,5 metri cubi al secondo mentre il Villoresi, che già ha visto una decurtazione di acqua rispetto agli anni scorsi, resterà a 35 m³/s fino al prossimo 24 giugno, poi si vedrà. Caldo e assenza di pioggia stanno mettendo in ginocchio l’agricoltura. La produzione di grano lombarda, secondo le stime di Coldiretti, sarà del 30% inferiore rispetto all’anno scorso. Ma preoccupa anche la riduzione delle rese dall’orzo al frumento, dai foraggi al mais. E tra gli agricoltori - ha fatto sapere l’associazione - c’è anche chi ha deciso di sospendere le semine dei secondi raccolti proprio a causa della scarsità idrica. L’ultimo bollettino di Arpa Lombardia sullo stato del Verbano è una fotografia davvero preoccupante. Solitamente in questo documento si sommano tre elementi che abbracciano Piemonte, Lombardia e Svizzera: l’acqua presente nel lago, quella dei vari invasi che lì si immettono e quella della neve presente sulle montagne. Quest’ultima voce però è stata depennata perchè la neve è letteralmente finita. “Presenta valori residuali, ormai trascurabili” si legge. Cinque parole che celano il grande dramma di un inverno senza neve che non ha fornito quella riserva strategica per affrontare il caldo di un’estate che, formalmente, non è ancora iniziata. La neve sulle montagne è infatti da sempre il Jolly che si cala in caso di estati calde e senza precipitazioni, perchè sciogliendosi rilascia preziose riserve. Normalmente i milioni di metri cubi di acqua immagazzinati in questa scorta a questo punto dell’anno dovrebbero essere 223, quest’anno sono zero.

ACQUA CHE NON C'E': E' CRISI IDRICA

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