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Storie, Territorio, Magenta, Mesero

I luoghi di Santa Gianna

La ‘geografia’ di Santa Gianna segue un percorso che attraversa tutto il Nord Italia: nata a Magenta, visse con la famiglia a Milano (in piazza Risorgimento 10) frequentando la chiesa dei Cappuccini di viale Piave...

La ‘geografia’ di Santa Gianna segue un percorso che attraversa tutto il Nord Italia: nata a Magenta, visse con la famiglia a Milano (in piazza Risorgimento 10) frequentando la chiesa dei Cappuccini di viale Piave; nel 1925 il trasferimento a Bergamo in Borgo Canale, dove ricevette la Prima Comunione (a cinque anni, nella Parrocchia Prepositurale di Santa Grata inter vites) e la Cresima (a otto anni nella Cattedrale). Frequentò la prima e seconda classe presso la Scuola Elementare di Colle Aperto, la terza presso le Suore de La Sagesse e la quarta e quinta all’Istituto delle Suore Canossiane di via Sudorno. Nel 1933 iniziò la prima ginnasio presso il Liceo Classico Statale ‘Paolo Sarpi’. Nel 1937 si trasferì a Genova Quinto a Mare dove frequentò l’Istituto di Santa Dorotea e nell’ottobre 1939 iniziò il Liceo Classico presso le suore Dorotee. Nel 1942 (quando perse la madre in aprile, ottenne la maturità a giugno e perse il padre a settembre) si trasferì con i fratelli a Magenta nella casa dei nonni paterni; da questo momento in poi Santa Gianna si è legata indissolubilmente al territorio che ci circonda e che è costellato di luoghi che ci raccontano di lei, della sua professione e della sua fede. Magenta: la residenza dei nonni paterni (attuale via Roma 89) dove nacque il 4 ottobre 1922 e tornò con i fratelli nel 1942. Magenta: la Basilica di San Martino Vescovo dove ricevette il battesimo l’11 ottobre dallo zio paterno, don Giuseppe (oggi vi è custodita la veste battesimale) e dove si sposò con l’ingegner Pietro Molla nella mattinata di sabato 24 settembre 1955 accompagnata all’altare dal fratello maggiore Francesco. Pietro Molla ricorda: “Per il mio carattere timido e riservato avrei preferito sposarmi in una chiesetta sperduta in montagna, alla presenza di poche persone. Feci volentieri il sacrificio, veramente forte, di sposarmi in questa grande Basilica per accontentare la mia Gianna, che desiderava tanto sposarsi nella sua parrocchia, dove era di casa, dove ancora oggi si avverte la sua presenza, si respira la sua aria, la sua grande fede e il suo grande spirito di preghiera.” Magenta: l’oratorio femminile dell’Istituto delle Madri Canossiane era la ‘seconda casa’ di Gianna e vi teneva le conferenze settimanali per le Giovani di Azione Cattolica; l’11 aprile 1955 il fratello don Giuseppe vi celebrò la santa Messa del Fidanzamento ufficiale con Pietro. Magenta: il Santuario della Beata Vergine Assunta dove Santa Gianna assisteva quotidianamente alla Santa Messa; divenne anche teatro del triduo di preparazione al matrimonio chiesto al fidanzato Pietro (in una lettera del 3 settembre 1955) “Che ne diresti se, per prepararci spiritualmente a ricevere questo sacramento, facessimo un triduo? Nei giorni 21-22-23 S. Messa e S. Comunione, tu a Ponte Nuovo, io nel Santuario dell’Assunta.” Ponte Nuovo di Magenta: la casa coniugale era una villetta destinata al Direttore (ruolo rivestito da Pietro Molla) all’interno dell’azienda SAFFA. Dichiarò Pietro: “Ricordo poi le difficoltà di venir ad abitare in una villetta nel recinto della fabbrica che dirigevo: una bella casa, ma era pur sempre in fabbrica. In più, quando nel triennio 1956-58 ci furono scioperi piuttosto pesanti, con manifestazioni che si udivano dalla nostra casa e io mi trovavo o mi recavo in mezzo alle maestranze, Gianna affrontò queste difficoltà senza mai lamentarsi.” In quella casa Gianna partorì i suoi primi tre figli e chiese di essere portata per morire il 28 aprile 1962. Ponte Nuovo di Magenta: la Chiesetta della Madonna del Buon Consiglio divenne il luogo di preghiera e messa quotidiana durante il periodo del matrimonio; tra le poche panche, è indicato con una targa il posto a sedere prediletto da santa Gianna. Furono battezzati e consacrati alla Madonna del Buon Consiglio tutti i quattro figli. Il 30 aprile 1962 vi si celebrarono i funerali della santa. Ponte Nuovo di Magenta: la Scuola Elementare statale a lei dedicata dove prestò assistenza medica volontaria dal 1956 a poco prima di morire. Mesero: l’ambulatorio medico prospiciente la piazza che porta il nome della santa; visse la sua professione di medico come una vocazione prediligendo anziani e bambini perché “…come egli (il sacerdote) può toccare Gesù, così noi (medici) tocchiamo Gesù nel corpo dei nostri ammalati”. Mesero: la tomba al cimitero, nella cappella della famiglia Molla; qui riposa con accanto il marito e la figlioletta Mariolina, morta a soli 6 anni nel 1964. Dalle parole del marito Pietro, nessun dettaglio del discreto edificio è lasciato al caso: “Per te e per Mariolina, i nostri figli mi hanno chiesto allora ‘una casetta d’oro’ ed io mi sono fatto premura di approntare una cappella che tuo fratello don Giuseppe ha progettato con la possibilità di celebrare la Santa Messa. Nel grande mosaico a sfondo dorato, tu presenti Mariolina alla Madonna di Fatima (Lourdes, ndr), cui eri tanto devota, e tre angioletti (ho voluto ricordare i miei tre fratellini morti nei primi due anni di vita) dispiegano un festone.” Molla scelse per i rivestimenti il granito azzurro scuro e rosso di Svezia per ricordare il viaggio compiuto nel 1961 con la moglie a Stoccolma; per i loculi, il marmo di Candoglia concesso dalla Reverenda Fabbrica del Duomo e il marmo rosa del Portogallo per omaggiare la Madonna di Fatima; l’altare è di granito rosso di Baveno per ricordare la prima gita con Gianna al Lago Maggiore (riutilizzato dalla tomba del padre Luigi Molla); nella cappella anche la statua di santa Teresina del Bambin Gesù che ornava la tomba della sorella Teresina Molla.

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