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Storie, Magenta, Mesero

Madre, medico, esempio: Santa Gianna

Santa Gianna era una donna moderna: più vicina alle donne del 2022 di quanto si possa pensare. Era un bella signora, con una sana attenzione per la sua femminilità; nelle numerose fotografie che la ritraggono, la possiamo osservare sempre curata nell’aspetto, elegante nel suo abbigliamento e pettinatura.

Santa Gianna era una donna moderna: più vicina alle donne del 2022 di quanto si possa pensare. Era un bella signora, con una sana attenzione per la sua femminilità; nelle numerose fotografie che la ritraggono, la possiamo osservare sempre curata nell’aspetto, elegante nel suo abbigliamento e pettinatura. A poche settimane dal quarto parto (dopo il quale perse la vita) Gianna pensava a svagarsi con delle riviste di moda fatte acquistare dal marito a Parigi (dove si era recato nel marzo 1962 per lavoro) per alleggerire le ansie della difficile maternità. Oltre a tailleur e graziosi abiti a fiori, portava anche i pantaloni! Gianna era istruita, dettaglio non da poco per l’epoca in cui è vissuta: nel 1949 si era laureata in Medicina e Chirurgia all’Università di Pavia e basta guardare la foto di gruppo dei laureandi di quell’anno per capire che le donne all’università erano davvero pochissime. Nel 1950 aprì un ambulatorio medico a Mesero: Gianna era una lavoratrice con un’indipendenza economica. Non solo: aveva anche un’autonomia di spostamento poiché aveva la patenta di guida e a bordo della sua Fiat 600 raggiungeva tutte le case e cascine del territorio per assistere giorno e notte i suoi pazienti. Come tante donne lavoratrici, di ieri e di oggi, Gianna si avvaleva anche della collaborazione dei parenti e delle collaboratrici domestiche per gestire la quotidianità della casa e della cura dei figli. Il lavoro nella vita però non è tutto. Ricorda il marito Pietro Molla: “Appena fidanzati io dovetti confessarle che lavoravo troppo [..]. Lei mi disse subito ‘Mica giusto, è bello lavorare ma bisogna anche ricrearsi. Guarda come sono belli i concerti, abboniamoci ai concerti. Anche il teatro è molto bello’. E ci abbonammo ai concerti e al teatro. Mi ha dunque insegnato a vivere meglio”. Gianna dipingeva (tra cui raffinate immagini della Madonna con il Bambino Gesù), amava e fruiva dell’arte e della cultura. Ma Gianna apprezzava anche la natura, in particolare la montagna; scrive al fidanzato Pietro: “Ieri ed oggi giornate di sole splendide. […] Ma è meraviglioso. Quando si è in alto in alto, con un cielo sereno, la neve bianchissima, come si gode e si loda Iddio. Pietro, tu già lo sai, mi sento così felice quando sono a contatto con la natura così bella, che passerei delle ore in sua contemplazione.” E nella vita di una donna moderna non manca nemmeno lo sport, come ricorda Pietro : “Mia moglie, ad esempio, amava e praticava lo sport: giocava a tennis, sciava, faceva dell’alpinismo. Un altro ricordo a me caro è quello del ballo. Gianna sapeva ballare bene. L’ultima volta che ho ballato con lei al Grand Hotel di Stoccolma nel 1961 fu ammirata dai presenti.” Santa Gianna era una donna moderna: una donna morta a soli 40 anni nel 1962 ma estremamente vicina alle donne istruite, lavoratrici, indipendenti, mogli, mamme, sportive, amanti della cultura e della natura del 2022. Aveva una vita piena, straripante, sapeva gioire delle cose belle della vita. E amava la vita perché dai suoi genitori aveva imparato l’insegnamento di amare Gesù e amare il prossimo come Gesù; aveva assorbito in casa quella fede semplice e costante che la portava tutti i giorni a ricercare l’Eucaristia, a pregare, a recitare il santo Rosario, a dedicarsi alle opere di carità, a mettere Gesù in ogni ambito della vita: nella sua professione di medico, nel suo ruolo di moglie e di madre. Santa Gianna è l’esempio che tutti possiamo diventare santi (e diventare santi significa raggiungere il Paradiso, cioè la felicità e la beatitudine eterna alla presenza di Dio Padre) facendo semplicemente la nostra vita quotidiana improntata sull’amore verso Dio e verso gli altri; i nostri impegni come studenti, lavoratori, coniugi, genitori, educatori, volontari, sportivi, amanti di natura-cultura-moda….. Facile? Non proprio, ma se ci è riuscita quella bella signora Beretta sposata Molla nella sua gioiosa normalità… possiamo provarci anche noi. (di Valentina Di Marco)

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