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Cultura

Botticelli e le collezioni lombarde

Per la prima volta insieme le opere del grande pittore presenti in Lombardia. Saranno fino alla fine di febbraio al Poldi Pezzoli di Milano.

Alessandro di Mariano di Vanni Filipepi, conosciuto al mondo come Sandro Botticelli, moriva a Firenze il 17 maggio del 1510 dopo una vita durata sessantacinque anni, di cui quarantasei passati alacremente sulle vie dell'arte. Oggi, a distanza di cinquecento anni dalla fine dell'esperienza di vita di un pittore, considerato da sempre fra i più grandi maestri del Rinascimento italiano, il Museo Poldi Pezzoli propone la mostra 'Botticelli nelle collezioni lombarde', in programma dallo scorso 12 novembre 2010 fino alla conclusione del febbraio 2011. L'esposizione intende riunire per la prima volta, insieme alle tre opere che già possiede il museo (i due dipinti la Madonna del Libro e il Compianto sul Cristo morto, oltre al ricamo per un cappuccio di piviale eseguito su disegno dell’artista), i lavori botticelliani conservati nelle collezioni pubbliche presenti in Lombardia. Nello specifico, sono presentati il Ritratto di Giuliano de’ Medici, la Storia di Virginia e il Cristo dolente in atto di benedire, tutti provenienti dalla Pinacoteca dell’Accademia Carrara di Bergamo; inoltre, impreziosiscono la mostra due disegni conservati alla Biblioteca Ambrosiana, appartenenti al Codice Resta. L'allestimento ideato da Luca Rolla e Alberto Bertini, non manca di un suo peculiare impatto emotivo, stagliando i capolavori rispetto al contesto e permettendo così di analizzarli in modo approfondito per coglierne i significati reconditi, che la storia dell'arte moderna presenta, sorprendentemente, in modo più massiccio rispetto all'astrusa arte contemporanea. Un’occasione unica per riscoprire la pittura di Botticelli, l’evoluzione del suo linguaggio e seguire la fortuna dell'artista nel collezionismo lombardo dell’Ottocento.

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