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Sociale, Corbetta

"Stop guerra": un murale per l'Ucraina

L'iniziativa realizzata a Corbetta da don Alessandro con tanti bambini, giovani, adulti e famiglie. Un murale in oratorio, per dire "Basta alla guerra" e far sentire la vicinanza e il sostegno al popolo ucraino, da giorni sotto i bombardamenti.

Lo sfondo giallo e sopra tante mani blu, assieme alla bandiera italiana e a quella data (24 febbario 2022) e a quell'ora (3.50), accanto al volto del presidente ucraino Zelensky, che, inevitabilmente, rimarranno per sempre nella memoria. Ci hanno lavorato per due giorni, bambini, giovani, adulti e famiglie di Corbetta (ma non solo) e con loro don Alessandro, perché è proprio da lui che è partita l'idea. Le emozioni, poi, che si mischiavano con la complicità e la volontà chiara e precisa di gridare e ribadire "Basta! Stop alla guerra" e, allo stesso tempo, far sentire tutta la vicinanza e il sostegno all'Ucraina, oggi devastata dai bombardamenti e dagli spari. E, allora, il tempo di organizzarsi e recuperare il materiale necessario, ed ecco che il murale è diventato realtà.

"Un'iniziativa nata in poche ore e che si è concretizzata con una serie di messaggi che ho inviato ai miei parrocchiani, per spiegare appunto ciò che mi era venuto in mente - commenta lo stesso don - Subito, la risposta è stata davvero significativa, con ben 350 persone che, nell'ultimo fine settimana, si sono presentate per dare il loro contributo e che sono rimaste anche fino a tarda sera, pur di ultimare l'opera".

Come detto, il giallo a fare da fondo e le mani blu, una affianco all'altra. "A rimarcare il nostro grande desiderio che quanto sta avvenendo si fermi il prima possibile - prosegue"; quindi la data del 24 febbraio scorso e l'ora (le 3.50) "Il momento in cui è iniziata l'invasione russa dell'Ucraina" accanto alla bandiera dell'Italia e, infine, al volto di Zelensky "Ci tengo a precisare che non è assolutamente un messaggio politico - conclude don Alessandro - Bensì sta a significare come per una volta si sia visto un presidente che non è attaccato alla propria poltrona (poteva, infatti, fuggire, invece è rimasto a fianco del suo popolo). Se, dunque, anche io come prete fossi in grado di non scappare davanti alle difficoltà, ma riuscissi a dare la vita in difesa del prossimo sarei forse un cittadino e un sacerdote migliore. Questo, perciò, vuole raffigurare il murale (l'attenzione e la cura verso chi è in difficoltà e ha pià bisogno), realizzandone, successivamente, pure una foto, che ho chiesto di far girare e sulla quale ho scritto Gesù non si dimentica dell'Ucraina e la Chiesa italiana vi è vicina".

UN MURALE IN ORATORIO A CORBETTA PER L'UCRAINA: "BASTA GUERRA"

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