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Storie, Castano Primo

Luigi e Felicita: una vita in oratorio

Marito e moglie insieme. Dalle attività con i ragazzi, allo sport, fino al bar del Paolo VI.

Quando si parla dell’oratorio Paolo VI di Castano Primo, subito il pensiero va a due persone che hanno fatto, stanno facendo e continueranno a fare la storia della struttura cittadina. Luigi Colombo e la moglie Felicita, da anni, sono, infatti, un punto di riferimento importante per lo stesso oratorio, così anche per i tanti ragazzi (chi, oggi, è, ormai adulto e chi, invece, sta crescendo) che hanno frequentato o frequentano i locali di via Sant’Antonio. L’altro giorno li abbiamo incontrati e con loro abbiamo scambiato quattro chiacchiere. Ricordi, emozioni ed anche qualche piccolo aneddoto. Ce li hanno raccontati con quella semplicità e quella gentilezza che, da sempre, fa parte del loro carattere. Luigi, da quanti anni sei all’interno dell’oratorio? “Mio papà mi ha portato qui che avevo 6 anni e, da allora, non ne sono più uscito. Adesso ne ho 66 e per tutto questo tempo ho portato il Paolo VI nel cuore”. Come sei arrivato, però, a gestire il bar? “Quando don Mario decise, negli anni ‘90, di affidarlo ai volontari, per una questione di costi, si sono, subito, attivati, le donne al pomeriggio, gli uomini, invece, la sera. Io ho iniziato occupandomi dei fornitori, poi, nel 2003, quando i volontari non sono più stati disponibili e anche la signora delle pulizie è andata in pensione, ci siamo trovati io e mia moglie Felicita a gestire il tutto”. Ma com’è la giornata ‘tipo’ qui da voi? “Arriviamo la mattina attorno alle 10, puliamo il locale e le aule, quindi, il pomeriggio, apriamo alle 16, anche se noi entriamo prima così da sistemare il materiale. E restiamo fino alle 19. Il sabato e la domenica, tra le attività pomeridiane, serali e il dopo Messa, siamo presenti praticamente sempre”. Non solo la gestione del bar, però... “Io sono catechista - dice Felicita - Dal 1975 ad oggi ho insegnato alle varie generazioni che sono passate qui e ancora lo faccio con passione. Luigi, invece, ha preso parte ad ogni attività, dal consiglio dell’oratorio allo sport, in modo particolare presente nella dirigenza della pallavolo fin da quando si è formata, alla fine degli anni ‘80”. Che cosa ricordate con piacere ed affetto? “La cosa più bella è vedere i bambini, i ragazzi, ma anche gli adulti coinvolti, guardarli mentre si divertono e stanno insieme”. Cosa vi spinge a donare il vostro tempo libero per l’oratorio? “E’ un posto meraviglioso. Se lo vivi fin da piccolo ti trasmette emozioni uniche. E’ bello contribuire a lasciare alle generazioni future un luogo sicuro ed accogliente come noi lo abbiamo trovato, affinché ciascun giovane si trovi bene e cresca in loro la passione di creare continuità. Grazie a tutti per le gioie che sanno regalarci”.

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