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Motori

ZERO Motorcycles SR/S

Bella, davvero bella questa ZERO Motorcycles SR/S con un look elegante e nello stesso tempo sportivo soprattutto in questa colorazione Cerulean Blue.

Bella, davvero bella questa ZERO Motorcycles SR/S con un look elegante e nello stesso tempo sportivo soprattutto in questa colorazione Cerulean Blue. 
La carena, che trasforma significativamente l’estetica della SR/S rispetto alla sorella naked, è curatissima sia dal punto di vista estetico sia funzionale in termini di aerodinamica con tamponi di protezione integrati e soprattutto priva di viti di assemblaggio a vista per penetrare l’aria senza il minimo dispendio di energia.
 Frontale con l’efficientissimo faro che corre basso sulla carena attraversando tutta la larghezza, coda snella filante che termina in un altrettanto bel fanale posteriore a LED.
Il portatarga a filo ruota lascia così la coda libera dando leggerezza alla linea posteriore
. Telaio a traliccio a vista e una ciclistica tradizionale, di ottimo livello, e il finto serbatoio possono farla sembrare una comune moto, capace di catturare gli sguardi ammirati e curiosi, salvo poi notare la mancanza della marmitta e del rumore che tradisce il suo essere elettrica. 
Dettagli raffinati, frecce LED di ridotte dimensioni, specchietti dal bel disegno e stabili, e strumentazione TFT davvero completa capace di fornire tutte le informazioni necessarie, e molto altro, cambiando colore secondo la mappa inserita, tanta scena ma anche tanta sostanza.
 Curatissima anche la sella in due pezzi con cuciture a vista. 
Ciclistica tradizionale con un bel telaio a traliccio su cui lavora una forcella pluriregolabile Showa SFF-BP (Separate Function Fork - Big Piston) da 43 mm. Al posteriore un forcellone in alluminio a doppio braccio con un ammortizzatore laterale Showa da 40 mm a pistone, con serbatoio esterno.
 Ruote da 17” ben gommate Pirelli Diablo Rosso III (120/70 - 180/55-17) e freni gestiti da un impianto ABS MSC Bosch avanzato; all’anteriore due dischi da 320 mm con doppia pinza radiale J. Juan a 4 pistoncini e al posteriore un disco da 240 mm con pinza flottante monopistoncino J. Juan.
 Insomma componentistica da ottima sportiva, ma... la differenza sta tutta nel propulsore.
Inserito nel suddetto telaio non c’è un motore endotermico, bensì un motore elettrico CA a magneti permanenti interni Z-Force 75-10, ad efficienza termica potenziata e raffreddamento ad aria passivo, alimentato da un pacco batterie al litio ZF da 14.4 kWh.
 Rotore che trasmette il moto alla ruote posteriore con trasmissione diretta, senza frizione, a cinghia.
I valori di potenza massima e coppia, rispettivamente di 110 CV e 190 Nm, sono ragguardevoli, ed espressi da zero al massimo in un’unica marcia in maniera lineare sono assolutamente emozionali.
Quattro le mappe a disposizione che permettono un aumento di piacere di guida in maniera crescente, inversamente proporzionale all’autonomia: ECO – RAIN – STREET – SPORT, a cui si aggiunge la CUSTOM dove i parametri sono personalizzabili secondo i gusti del Pilota.
 I consumi, o meglio l’autonomia varia proprio secondo la mappa e lo stile di guida e può passare dai 260 km se si è parsimoniosi, ai 120 km se il polso destro prude, diciamo che mediamente divertendosi con la mappa STREET che è il giusto compromesso ci si orienta tra i 160 e i 200 km.
ABS e Traction control tarati secondo le mappe inserire, mai invasivi, ma sicuramente graditi.
La Zero SR/S è in grado di raggiungere i 200 Km/h. 
Chiave on, pulsante di spegnimento on, e il silenzio non cambia, una piccola rotazione della manopola destra e la Zero SR/S muove. Bisogna fare attenzione perché la trazione diretta è immediata e la spinta energica da subito.
La posizione è da sport touring compatta, comoda e poco carica sui polsi e le dimensioni della moto accolgono bene anche il pilota che supera il metro e ottanta di altezza.
 Basta accelerare e la SR/S spinge con vigore, senza incertezza in maniera continua tanto che spesso si cerca la frizione e la leva del cambio (entrambe inesistenti). 
Solo il sibilo del motore elettrico accompagna la spinta, mentre tutto è sotto controllo tramite la strumentazione TFT dove possiamo tra le innumerevoli informazioni anche leggere l’autonomia, cosa tutt’altro per scontata.
 Si guida come una sportiva non esasperata, il peso di circa 230 kg si percepisce come inferiore e diventa evidente solo nei veloci cambi di direzione, non aggressiva la frenata ma decisamente adeguata alle prestazioni. 
Ottima la tenuta di strada con sospensioni tarate sportivamente che assorbono bene le asperità, ma quando l’asfalto si fa rovinato trasmettono le reazioni al pilota.
Facile farsi prendere la mano vista la semplicità di guida che alla fine è solo acceleratore e freno, ci si può concentrare solo sulla guida, basta non farsi trovare impreparati dalla spinta di questo motore elettrico.
Si viaggia veloci nel silenzio, stando attenti agli altri utenti della strada che probabilmente non sentendoci arrivare potrebbero essere impreparati alla nostra presenza.
Buona la protezione all’aria e anche gli specchietti, sporgenti dall’interno della carena, permettono una ottima visuale alle spalle. 
Comoda anche in coppia e nel caso equipaggiabile con borse laterali dedicate per condividere il viaggio che dovrà essere pianificato seguendo la mappa delle colonnine di ricarica.
 Proprio questo è l’unico limite di questa Zero Motorcycles SR/S, ma un po’ di tutte le moto elettriche, l’autonomia.
A casa basta una presa di corrente e in meno di cinque ore si ha la carica completa con meno di 3,00 € in viaggio diventa necessario appoggiarsi alle colonnine di ricarica.
Vero che i tempi di ricarica diventano sempre più veloci, ma per ora questo rimane il vero limite alla diffusione. 
Il prezzo di partenza è di 22000 € che sale secondo il tipo di carica batterie montato e gli accessori arrivando a sfiorare i 25000 euro.
 Una quotazione alta, come tutti i veicoli elettrici, che porta ancora a scelte emozionali più che di logica. Oltre alla colorazione Cerulean Blue, davvero elegante, è possibile scegliere un classico, e più anonimo Skyline Silver. (Foto Roberto Serati)

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