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Sport nazionale

Le due facce della medaglia

Benitez, Leonardo e la società Inter

C'era una volta un allenatore... faceva caldo alla Pinetina quando vi mise piede la prima volta. Rafa, era il suo nome, Benitez, invece, il cognome. Arrivò per prendere il posto di mister Mourinho, lo 'Special One', come amava chiamarsi e come tutti ormai lo avevano soprannominato, o, se volete, 'mister Triplete'. Parlò con i giocatori, i preparatori e quelli che avrebbero dovuto essere i suoi collaboratori... Con la società fu chiaro (almeno, così, lui disse): la squadra c'è, il gruppo è forte così, ma qualche rinforzo che venga qui... Kuyt e Mascherano (le sue scelte): loro, di sicuro, potrebbero darci una mano... Li conosceva bene, a Liverpool li aveva, già, allenati ed al suo gioco, quindi, li avrebbe adattati. Altri nomi vennero fatti: "noi ci proviamo, ma se non ci riusciamo, beh, non stiamo certo a diventar matti". E così ecco Coutinho, Castellazzi e Biabiany! Poi basta: chiusa, ufficialmente, l'asta.
C'era una volta un secondo allenatore... arrivò alla Pinetina pochi giorni dopo il Santo Natale. Leonardo, per tutti Leo, veniva dai rossoneri, dove era stato fino a ieri. Proprio di Benitez prese il posto: vinto il Mondiale, così non si poteva, infatti, continuare, anzi era il momento di cambiare. Al primo allenamento fu accolto come la persona che avrebbe tolto la squadra inter da un possibile, e calcisticamente parlando, fallimento. Primi allenamenti e primi risultati, a far capire a tutti gli altri che i nerazzurri son tornati. Poi, però, quando la sconfitta per mano dell'Udinese arrivò, ecco che sul mercato l'Inter ritornò. Lo aveva chiesto, espressamente, l'allenatore, non si poteva, quindi, aspettare troppe ore... Pazzini e Kharja: forza, venite qua!
Non ce ne vogliano i diretti interessati e non ce ne voglia la società Inter. In questo articolo abbiamo voluto fare un'analisi su quello che, a nostro modesto avviso, abbiamo chiamato 'le due facce della medaglia'. Da una parte, quindi, Benitez e le sue richieste di rinforzare la squadra, rimaste inascoltate (ha ragione l'uno o gli altri, non spetta, certo, a noi dirlo), dall'altra, invece, un secondo tecnico, Leonardo, arrivato proprio per sostituire lo spagnolo ex Liverpool, che, alla prima difficoltà, si è visto venire incontro in ogni modo. "Due pesi e due misure"... avrebbe detto qualcuno!

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