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Buscate

Sheryl... l’alpina

La giovane buscatese ha fatto uno stage nell’esercito

Un’esperienza formativa emozionante e sicuramente importante per il suo futuro, quella che ha vissuto in prima persona la buscatese Sheryl Bienati, che lo scorso mese ha partecipato ad uno stage indetto dal Ministero della Difesa che prevedeva la possibilità per i giovani italiani tra i 18 e i 30 anni di vivere per un periodo di tempo tra le fila dell’esercito.
19 anni, ultimo anno all’Istituto Torno di Castano Primo, indirizzo linguistico, non appena ha saputo del bando, Sheryl ha inoltrato immediatamente la propria candidatura: “Ho ereditato da mio padre un forte attaccamento alla Patria, che mi ha trasmesso anche tramite la sua passione per tutto ciò che riguarda l’esercito e l’attività militare. È stato lui, infatti, a scoprire il bando e così non appena me l’ha detto, ho fatto domanda per la prima tornata di settembre, ma c'erano troppe richieste e così non sono rientrata tra i selezionati. Visto l’alto numero di adesioni, hanno deciso di riproporre lo stage a novembre e in seguito a dei candidati che si sono ritirati, sono stata richiamata per partecipare allo stage di Belluno nel 7° reggimento Alpini”.
Partita il 15 novembre, Sheryl ha vissuto e visto da vicino la vita militare insieme ai suoi 59 compagni di plotone: “La sveglia era alle 6.30 e in meno di 20 minuti dovevamo prepararci per essere giù implotonati e andare, marciando, a fare colazione. Verso le 8 circa si faceva l'alzabandiera e dopo ci si divideva nei vari gruppi per le attività, come topografia, maneggio e smontaggio armi, orienteering, addestramento formale etc. che si ripetevano anche nel pomeriggio. La sera, invece, si riordinavano e si pulivano le camerate e a volte si aveva la libera uscita, ma si doveva rientrare prima delle 23 perché c'era il contrappello, per verificare le condizioni delle camerate e per accertare che fossimo tutti presenti”.
Questa è stata la vita di Sheryl per ben 11 giorni, fino al 25 novembre, il giorno precedente il suo rientro a Buscate, quando durante la cerimonia di chiusura la giovane soldatessa ha ricevuto la nomina ufficiale di Alpino e il tipico cappello del corpo militare. “È stata un'esperienza molto bella: mi ha insegnato a lavorare insieme ad altre persone, soprattutto durante la marcia, un esercizio molto difficile anche se non sembrerebbe perché bisogna muoversi tutti con lo stesso ritmo, oppure durante le attività stesse che mi hanno insegnato nuove cose, come per esempio l'utilizzo di una bussola in tutti i suoi minimi dettagli”.
Ora Sheryl è tornata alla vita di tutti i giorni, fatta di studio, amici, pallavolo e motori, le sue passioni, ma non esclude in futuro di tentare la carriera militare: “Per ora la mia priorità è diplomarmi, poi si vedrà. Di certo quest’esperienza mi ha lasciato un bellissimo ricordo e degli insegnamenti validi, che influenzeranno sicuramente le mie scelte lavorative”.

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