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Salute, Milano

Welfare: piano regionale di prevenzione

Malattie croniche, dipendenze, incidenti domestici e stradali, infortuni e incidenti sul lavoro. Ma anche malattie professionali, ambiente, clima e salute, e malattie infettive prioritarie. Sono queste le aree dei macro obiettivi che Regione Lombardia sì è data sul fronte della prevenzione. La giunta della Lombardia ha approvato il Piano regionale di prevenzione 2021-2025.

Malattie croniche, dipendenze, incidenti domestici e stradali, infortuni e incidenti sul lavoro. Ma anche malattie professionali, ambiente, clima e salute, e malattie infettive prioritarie. Sono queste le aree dei macro obiettivi che Regione Lombardia sì è data sul fronte della prevenzione. La giunta, su proposta della vicepresidente e assessore al Welfare, Letizia Moratti, ha infatti approvato il Piano regionale di prevenzione 2021-2025. “Si tratta del più importante documento di programmazione regionale di prevenzione e promozione della salute”, spiega la vicepresidente. Il testo declina la visione, i principi e gli obiettivi fissati dal Piano nazionale della prevenzione (Pnp) 2020-2025, ai sensi dell’intesa Stato-Regioni del 6 agosto 2020 e del 5 maggio 2021. Ne indica quindi il perseguimento in relazione alla specificità di Regione Lombardia. “Del resto – aggiunge l’assessore – la prevenzione è uno dei punti cardine della revisione della nostra legge 23 sulla Sanità regionale”. SOGGETTI COINVOLTI E DESTINATARI – Il documento ha importanti ricadute in ambito privato e pubblico: da Ats e Asst alle Direzioni generali di Regione Lombardia e Arpa; dagli Enti locali alle Direzioni territoriali del Lavoro; da Inail a Organizzazioni datoriali, di categoria e sindacali; dal Miur – Ufficio scolastico regionale per la Lombardia e Istituti scolastici alle Associazioni di volontariato e di consumatori; da Università e Società scientifiche al Ministero della Salute; dalle Regioni all’Istituto superiore della sanità. SPESA E FINANZIAMENTO – “Il finanziamento delle attività previste nel piano – aggiunge Moratti – sarà individuato anno per anno all’interno delle regole di gestione del Sistema sanitario regionale. Fatto salvo quanto previsto con la specifica quota vincolata degli obiettivi di Piano per realizzare i programmi di carattere prioritario e di rilievo nazionale indicati dal Piano sanitario nazionale e assegnati alle Regioni per i progetti specifici”. STRUTTURA E CONTENUTI – Come indicato dal Piano nazionale, il documento approvato dalla Giunta è composto da 10 programmi predefiniti e 12 programmi liberi, integrati e trasversali. Tali programmi attuano i 6 macro obiettivi e gli obiettivi strategici del Piano nazionale. I PROGRAMMI PREDEFINITI – I 10 programmi predefiniti hanno caratteristiche uguali e sono vincolanti per tutte le Regioni. Vengono monitorati attraverso indicatori e valori stimati su esperienze e casistiche. Si differenziano tuttavia tra Regione e Regione nella scelta delle azioni, individuate sulla base dei profili di salute ed equità regionale e dell’analisi dei contesti. I PROGRAMMI LIBERI – Alle Regioni è demandata l’individuazione dei programmi liberi da sviluppare in base alle loro peculiarità. AMPIO CONFRONTO CON GLI ESPERTI – “Tutti i programmi predefiniti e liberi – osserva ancora la vicepresidente – sono frutto di un confronto ampio con esperti del mondo accademico, società scientifiche e organizzazioni/Enti sanitari internazionali e nazionali. Oltre a un lavoro congiunto e sinergico che ha coinvolto gruppi di lavoro tematici multidisciplinari e di differenti strutture del Servizio socio sanitario regionale e la Direzione generale Welfare”. AZIONI, STRUMENTI E OFFERTE EFFICACI – L’obiettivo è rendere strutturati e stabili nel tempo azioni, programmi, strumenti e offerte del Sistema sanitario regionale, riconoscendoli come efficaci ai fini preventivi dagli organismi scientifici. “Molti di essi – aggiunge Letizia Moratti – hanno visto l’introduzione in Italia proprio grazie a Regione Lombardia: ad esempio, la rete delle scuole che promuovono salute o il programma Work health promotion, i luoghi di lavoro che promuovono salute. E così pure i piani mirati di prevenzione, come per la sicurezza nei cantieri”. I SEI OBIETTIVI GENERALI – Come detto, sono sei gli obiettivi generali messi a fuoco da Regione Lombardia attraverso la sinergia e la proposta di programmi predefiniti e programmi liberi. Eccoli, in dettaglio. 1) MALATTIE CRONICHE – In questo ambito, si inseriscono tre programmi predefiniti (scuole che promuovono salute, luoghi che promuovono salute, comunità) e cinque i programmi liberi. Tra questi: Nutrire la salute (Aumento del consumo di alimenti adeguati sotto l’aspetto nutrizionale da parte dei soggetti fragili), gli screening oncologici, i Primi 1000 giorni di vita con la Definizione del modello lombardo di Home visiting, Conoscenze e strumenti per la programmazione e la prevenzione (Costruzione di Profilo di Salute di Comunità su scala regionale e territoriale) e Prevenzione della Cronicità (promozione e adozione di modelli e percorsi di educazione terapeutica strutturata che coinvolgano il paziente cronico e i suoi caregiver). 2) DIPENDENZE E PROBLEMI CORRELATI – Su questo tema sono previsti un programma predefinito e uno libero. In quest’area è di particolare importanza la progettualità in ambito penitenziario: offerta preventiva all’intera popolazione carceraria, sviluppo di programmi preventivi ai detenuti tossicodipendenti, azioni preventive rivolte ai detenuti tossicodipendenti nella fase di scarcerazione. 3) INCIDENTI STRADALI E DOMESTICI – Anche su questo argomento sono dedicati un programma libero e uno predefinito, con particolare attenzione alla popolazione over 65. 4) INFORTUNI/INCIDENTI SUL LAVORO, MALATTIE PROFESSIONALI – La progettualità è modulata in tre programmi predefiniti. Sono: prevenzione in edilizia e agricoltura, grande attenzione al rischio cancerogeno legato al luogo di lavoro, patologie professionali dell’apparato muscolo-scheletrico e del rischio stress correlato al lavoro. “Nei programmi proposti da Regione Lombardia – osserva la titolare del Welfare – abbiamo grandi aspettative da un accordo che abbiamo da poche settimane e approvato in Giunta. La sistematizzazione dell’efficienza e dell’efficacia delle azioni di vigilanza nei cantieri, individuando quelli a maggior rischio. Ciò attraverso il Monitoraggio del rischio nei cantieri edili (Mo.Ri.Ca.), l’algoritmo che integra le informazioni delle notifiche preliminari con gli esiti delle attività di controllo sulle imprese edili e con l’archivio degli infortuni”. 5) AMBIENTE, CLIMA E SALUTE – Anche le azioni di Regione Lombardia in quest’area si concretizzeranno in un programma predefinito e uno libero. 6) MALATTIE INFETTIVE PRIORITARIE – È l’area dove più numerose saranno le azioni ‘libere’, ben sette. Particolarmente significativa è l’attività rivolta alle malattie infettive trasmesse dagli alimenti. Considerando l’attualità del momento, grande attenzione è poi rivolta al programma ‘Malattie infettive: revisione e aggiornamento del quadro logico del sistema di sorveglianza e controllo’, anche in relazione alle attività di preparedness e piano pandemico. Fermo restando il percorso formale di aggiornamento già in essere del Piano pandemico influenzale regionale, così come disposto dal Piano pandemico influenzale nazionale-Panflu. “È un piano di prevenzione – conclude Letizia Moratti – che vola alto, è complesso e strutturato. Ma soprattutto è un piano completo, modulato sulla base delle nuove esigenze e che esplora tutte le dimensioni della domanda e dell’offerta di salute sul nostro territorio”. APPROVAZIONE IN CONSIGLIO, SCADENZA AL 31 DICEMBRE 2021 – La proposta del Piano di prevenzione 2021-2025 approvato dalla giunta sarà ora presentata al Consiglio Regionale per i seguiti di competenza, come previsto dall’intesa Stato-Regioni. Fermo restando il testo approvato dal Ministero, eventuali proposte integrative saranno valutate in relazione alla coerenza con la visione, i principi e gli obiettivi del Pnp 2020-2025. Il percorso di confronto dovrà concludersi con l’approvazione entro il 31 dicembre 2021.

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