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Turbigo

Monossido di carbonio: sei intossicati

L'episodio, in un appartamento di via Bainsizza

Intossicazione da monossido di carbonio. Questa mattina a Turbigo non si parlava d’altro. Dai vicini di casa che, visti i mezzi di soccorso e sentite le sirene, la sera stessa, sono usciti in strada, fino a chi ha appreso la notizia nelle ore successive, tutti a chiedersi cosa fosse accaduto, ma, soprattutto, come stessero le persone portate via in ambulanza. “Eravamo in casa – raccontano alcuni di loro – quando ci siamo accorti di quelle che stava succedendo. Da quello siamo riusciti a sapere dovrebbero, per fortuna, stare tutti bene. Sono stati momenti di grande agitazione”. Erano all’incirca le 20 di venerdì quando da un appartamento al primo piano di una palazzina di via Bainsizza è scattato l’allarme. Due adulti (un uomo ed una donna, marito e moglie), non italiani, i loro tre bimbi piccoli ed un ragazzo (da quanto si è saputo, un nipote), non italiani, si trovavano tranquillamente in casa quando hanno iniziato ad accusare un insolito stato di malessere. Mal di testa e nausea, principalmente. Intossicazione: hanno, immediatamente, capito i soccorritori. Alimentare, si è pensato inizialmente, da monossido di carbonio si è, invece, scoperto poi, non appena ambulanze, vigili del fuoco, carabinieri, agenti della polizia locale e tecnici dell’Asl sono arrivati sul posto. Una volta raggiunta la cittadina del nostro territorio, infatti, i pompieri volontari del discattamento di Inveruno, con i tecnici dell’Asl e l’ausilio dei militari di Castano Primo e dei “ghisa” turbighesi, sono entrati nell’abitazione e, grazie alle apposite apparecchiature, hanno confermato la presenza nelle stanze di monossido di carbonio. A generarlo, pare siano state due stufette, che sono state, successivamente, poste sotto sequestro. I sei intossicati sono stati prima controllati sul posto e, quindi, trasportati negli ospedali della nostra zona. Per nessuno di loro, fortunatamente e da quanto si è saputo, si è reso necessario trattamento nella camera iperbarica. Nessuno è in pericolo di vita, anche se, ovviamente, le conseguenze avrebbero potuto essere ben più gravi. Le operazioni di soccorso si sono svolte nella massima sicurezza e non si sono dovuti evacuare gli altri appartamenti. Ieri mattina, inoltre, altri sopralluoghi, dopo quelli effettuati fino alla tarda serata di venerdì, sono stati svolti all’interno dell’abitazione, che è stata dichiarata inagibile.

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