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Attualità, Milano

Latte: "Situazione prezzi insostenibile"

“Serve un impegno comune a tutti gli operatori per arrivare urgentemente a una soluzione condivisa che garantisca una corretta remunerazione e un’equa distribuzione di valore lungo la filiera. Bisogna mettersi in gioco e fare ognuno con coraggio la propria parte, anche le industrie di trasformazione e la grande distribuzione”.

“Serve un impegno comune a tutti gli operatori per arrivare urgentemente a una soluzione condivisa che garantisca una corretta remunerazione e un’equa distribuzione di valore lungo la filiera. Bisogna mettersi in gioco e fare ognuno con coraggio la propria parte, anche le industrie di trasformazione e la grande distribuzione”. È quanto ha ribadito Paolo Voltini, presidente di Coldiretti Lombardia, durante il tavolo latte convocato dall’assessore regionale all’Agricoltura, Alimentazione, Sistemi Verdi di Regione Lombardia che anticipa quello ministeriale in programma il prossimo giovedì 30 settembre dopo le sollecitazioni di Coldiretti. “Ringraziamo l’assessore Rolfi per questo momento di confronto su un settore strategico per il nostro agroalimentare – continua il presidente Voltini –. In Lombardia viene munto oltre il 40% del latte vaccino italiano, un comparto da più di 5 milioni di tonnellate all’anno da cui nascono prodotti di eccellenza a partire dai grandi formaggi come Grana e Parmigiano, che si affiancano ad altri tesori come Taleggio, Gorgonzola, Quartirolo, Provolone Valpadana, Valtellina Casera, Bitto e Formai de Mut”. “La situazione è diventata insostenibile – continua il Presidente Voltini – Ad oggi il prezzo riconosciuto dall’industria agli allevatori non è in linea con il prezzo di mercato e non copre neanche i costi di produzione a fronte del rincaro dell’energia e delle materie prime alla base dell’alimentazione degli animali. Serve un accordo quadro a livello regionale, che assicuri la massima trasparenza e rappresenti una base di partenza per la definizione del prezzo nel rispetto dell’equa distribuzione di valore lungo la filiera. Bisogna agire con decisione e tempestività per salvaguardare la sostenibilità economica degli allevamenti, sottraendoli al rischio di chiusura”. Quando una stalla chiude – conclude la Coldiretti Lombardia – si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado dei territori soprattutto in zone svantaggiate.

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