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Sociale, Storie, Buscate

Nel ricordo di Matteo

A distanza di un anno tanti amici, parenti e persone che hanno condiviso e sostenuto i progetti di Matteo si sono raccolti per una Messa in suo ricordo, a Buscate.

Il 6 agosto del 2020 una tranquilla giornata d'estate veniva segnata da una di quelle notizie che nessuno vorrebbe mai sentire... la perdita di una persona cara, un grande amico, un collega, un giovane solare e coraggioso, che non ha mai smesso di donare un sorriso, anche in mezzo al dolore della malattia, senza risparmiarsi mai, desiderando fortemente realizzare i suoi sogni (ha letteralmente scritto tante belle storie nei suoi libri che ci raccontano di lui "Piccole fiabe per grandi guerrieri" e "Un altro giorno insieme").
Erano le 13.40 del 6 agosto 2020 quando Matteo Losa, dopo una lunga battaglia contro il cancro, si spense per divenire luce.
A distanza di un anno tanti amici, parenti e persone che hanno condiviso e sostenuto i progetti di Matteo sono tornati a trovarsi in suo ricordo per una Messa a Buscate. L'oratorio che tante volte lo ha ospitato a giocare o per iniziative da lui stesso promosse, insieme alla sua compagna Francesca Favotto, ha aperto le porte per una celebrazione semplice, sentita.
Non un fare memoria nostalgico, focalizzato sul rimpianto: il ricordo di Matteo è capace di illuminare il nostro presente. Riconosciamo in Matteo, nel suo amore appassionato per la vita, in qualunque momento, una testimonianza preziosa: un dono. Matteo ha sperimentato questo amore nella concretezza della sua vita, anche nella sofferenza della malattia. "Chi vince, sulla croce? Vince la morte o la vita? - ha invitato a riflettere don Piero Visconti nell'omelia - L'amore, sostanza della vita, sconfigge ogni negazione della vita, è più forte della morte. Qual è il segreto per poter vivere così? Lo scopriamo in Matteo: è quello di aprirsi con fiducia alla vita, che dobbiamo credere sia comunque un dono, una benedizione, un'abbondanza che ci viene data. Fino al punto di mettere in discussione anche i progetti che noi coltiviamo nella nostra vita e tutto quello che noi vogliamo fare... affidiamoci, lasciamoci portare dal Mistero e il Mistero ci porterà molto più lontano di dove i nostri progetti possono portarci.
Anche attraverso l'intercessione di Matteo, in questa Eucaristia, chiediamo di poter avere uno sguardo che ci permetta di vedere la manifestazione della gloria anche nell'esperienza della croce".
Al termine della celebrazione è stato ricordato quanto si riuscì a raccogliere, grazie alla generosità delle offerte, lo scorso anno: circa 20.000 euro per AIRC, che ha istituito una borsa di studio per un ricercatore per la cura del tumore al colon-retto (in autunno si saprà chi si è aggiudicato questa possibilità). Un modo concreto con cui Matteo (scrittore inverunese e cittadino onorario di Buscate "per il suo straordinario esempio di coraggio, la sua testimonianza di speranza e lotta per tutti gli ammalati, per il suo entusiasmo e amore per la vita") continua a sostenere la ricerca perchè si possano trovare cure e terapie per chi deve affrontare un tumore. "Tu lo sai... che non è la fine... sì, che lo sai... Questo cuore sparpagliato, per il mondo se ne va". Matteo continua ad illuminare i nostri giorni, anche tra le ombre e le confusioni: tu che sei già arrivato alla meta di una gioia senza fine, e ci manchi così tanto.

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